Cambiano le regole per le assunzioni di colf e badanti. Dallo scorso 13 agosto 2022, prima di iniziare un rapporto di lavoro serve il contratto regolarmente sottoscritto da entrambe le parti. Pena, pesanti sanzioni per chi assume.
Lo prevede il Dlgs n. 104 del 27 giugno 2022, il così detto “decreto trasparenza” che prevede la riscrittura di tutti i contratti di lavoro. In pratica si estende anche al lavoro di colf e badanti il diritto alla informazione finora riservato ai lavoratori dipendenti.
Nuove regole per colf e badanti
Come chiarisce anche l’Ispettorato del Lavoro con una circolare, il campo di applicazione delle nuove disposizioni di legge si estende anche ai lavoratori domestici.
Ma anche a tutti i lavoratori impiegati con tipologie contrattuali “non standard”. Con contratto di lavoro somministrato, contratto di lavoro intermittente, collaborazioni coordinate e continuative o contratti di prestazione occasionale.
Per colf e badanti, quindi, sussiste l’obbligo per le famiglie di consegnare il contratto al lavoratore prima dell’inizio del lavoro. Pena una sanzione da 250 a 1.500 euro. Non ci sono, invece, nuovi obblighi per le prestazioni rese tramite “Libretto Famiglia”.
Casi di esclusione
Sono esclusi dalle nuove regole di informativa contrattuale i rapporti di lavoro autonomo, di agenzia e rappresentanza commerciale. Così come le collaborazioni dei familiari del titolare di impresa e gli statali all’estero. Ma i rapporti di lavoro caratterizzati da un tempo di lavoro predeterminato ed effettivo di durata pari o inferiore a una media di 3 ore a settimana in un periodo di riferimento di 4 settimane consecutive.
In questo caso, l’Ispettorato del Lavoro spiega che il contratto non serve laddove, pur a fronte di un tempo di lavoro pari o inferiore alle media delle tre ore settimanali, la prestazione della colf e badante abbia superato il predetto limite. In tal caso il diritto d’informativa decorre dal primo giorno lavorativo della settimana che determina il superamento della media.
Questo succede quando si instaura un rapporto di lavoro domestico a zero ore, cioè senza conoscere in anticipo quale sarà la prestazione oraria settimanale del lavoratore domestico. Si tratta per lo più di prestazioni occasionali laddove il datore di lavoro richiede una prestazione solo quando ne ha la necessità.