Bond BNP Paribas tasso misto in dollari neozelandesi. Caratteristiche

I bond BNP Paribas (XS1408406020) sono negoziabili sul MOT per tagli minimi di 2.000 Nzd
9 anni fa
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Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater"
Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater" © Licenza Creative Commons

BNP Paribas ha lanciato una offerta di sottoscrizione di due nuove obbligazioni senior in valuta. Si tratta di bond bancari denominati in dollari americani (USD) e in dollari neozelandesi (NZD). Le obbligazioni, emesse da BNP Paribas Arbitrage Issuance BV, sono sottoscrivibili entro il 20 maggio 2016 sul circuito telematico MOT gestito da Borsa Italiana. Nevia Gregorini, Responsabile Public Distribution di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking, ha dichiarato: “le obbligazioni in valuta estera rappresentano, nell’attuale scenario di tassi europei, una soluzione che può offrire rendimenti potenziali interessanti, oltre che un’opportunità di diversificazione valutaria del portafoglio.

Le due nuove obbligazioni, con rendimenti a tasso fisso e variabile, sono pensate per chi ha una visione rialzista nei confronti del dollaro USA e dollaro neozelandese rispetto all’Euro, perché più la valuta di riferimento si apprezza maggiore è il rendimento dell’obbligazione a scadenza”. Vediamo in dettaglio le caratteristiche del bond in dollari USA:  

Obbligazioni BNP Paribas tasso misto 2026 dollari neozelandesi

  BNP Paribas Tasso Misto 2026 in dollari neozelandesi (Codice ISIN: XS1408406020) ha durata 10 anni e punta sulla valuta neozelandese. L’obbligazione paga ogni anno una cedola fissa pari al 6% per i primi due anni e poi una cedola variabile calcolata in base al tasso trimestrale della valuta di riferimento maggiorato del 0,25%. Il rimborso è previsto nel 2026 in unica soluzione. La soglia minima di investimento è pari a 2.000 dollari (Nzd). Le obbligazioni saranno quotate direttamente sul mercato Mot  di Borsa Italiana, ove saranno negoziabili in continuo grazie alla liquidità fornita da BNP Paribas in qualità di market maker. Il pagamento delle cedole avverrà su base trimestrale. La denominazione in valuta estera – si legge in una nota – comporta un rischio valutario: il rendimento finale in euro sarà infatti determinato non solo dall’ammontare delle cedole, ma anche dall’andamento della valuta di denominazione dell’obbligazione rispetto all’euro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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