Prende il via da domani 6 maggio il collocamento del BTp Valore con scadenza 14 maggio 2030 (ISIN temporaneo: IT0005594491). La conclusione è prevista per le ore 13.00 di venerdì 10, salvo chiusura anticipata. In ogni caso, sono garantiti tre giorni per effettuare le prenotazioni, per cui si ha tempo almeno fino alle ore 17.30 di mercoledì 8. Potranno partecipare solamente coloro che rientrano nella definizione di investitori retail, essenzialmente famiglie e private bankers. E’ il quarto bond della serie e arriva a distanza di appena due mesi dal termine della terza emissione, che vide tra fine febbraio e inizio marzo ordini record da parte delle famiglie per 18,316 miliardi di euro.
Collocamento BTp Valore, cedole step-up annuali
A tre giorni dall’avvio del collocamento del BTp Valore il Tesoro ha reso noti i tassi minimi garantiti delle cedole step-up (crescenti). Essi sono su base annuale lorda del:
- 3,35% per i primi tre anni
- 3,90% dal quarto al sesto anno
Cedole trimestrali lorde
Rispetto alle cedole fissate per il collocamento di marzo, la prima risulta dello 0,10% più alta e la seconda dello 0,10% più bassa. Il rendimento medio lordo annuale resta invariato al 3,625%, quello netto a circa il 3,17%. E anche questa volta il pagamento delle cedole avverrà con cadenza trimestrale. Questo significa che saranno ogni tre mesi dello:
- 0,8375% per i primi tre anni
- 0,9750% dal quarto al sesto anno
Come sottoscrivere il bond retail
Come si sottoscrive un BTp Valore in fase di collocamento? Chi ha un conto online, può ordinare da lì se abilitato alle funzionalità di home banking. In alternativa, può recarsi presso la filiale bancaria o di Poste Italiane in cui si detiene un conto deposito titoli. Questi è necessario in Italia per effettuare un qualsivoglia investimento di natura finanziaria.
Zero commissioni bancarie e tasse di successione
Durante il collocamento il BTp Valore non comporta alcuna commissione bancaria da pagare per l’investimento. Come gli altri titoli di stato, il bond sfugge all’imposta di successione e potrà essere sottratto al calcolo del patrimonio ai fini Isee fino a 50.000 euro di capitale quando verrà emanato il relativo decreto attuativo.
Confronto tra cedole e inflazione
La sottoscrizione conviene? Rispetto al bond del Tesoro con cedola fissa, renderà in media quasi lo 0,20% in più all’anno. Quanto all’inflazione italiana attesa da qui al 2030, essa si aggira al momento intorno all’1,25%. Se la previsione del mercato si rivelasse esatta, significherebbe che l’obbligazionista incasserà una cedola netta reale intorno all’1,90-2%. Le alternative di pari grado di rischio non riescono ad offrire altrettanto. Del resto, non è un mistero che i titoli del debito pubblico italiano siano i più generosi nell’Eurozona per via del rischio di credito percepito più alto. E’ il famoso spread di cui tanto ossessivamente parliamo da oltre una dozzina di anni a questa parte.
Tesoro in cerca di nuovo boom di ordini
Al termine del collocamento del BTp Valore 2030, il Tesoro potrà o confermare o rivedere al rialzo le cedole già annunciate. Fissando quella per i primi tre anni ad un tasso superiore rispetto a due mesi fa, c’è tutta l’intenzione di replicarne il successo. Il governo punta palesemente ad incrementare la quota di debito pubblico nelle mani delle famiglie, così da sottrare quest’ultimo dalla finanza speculativa. Nel solo 2023 si registrarono acquisti netti per oltre 125 miliardi da parte degli investitori individuali domestici. Un boom oltre ogni aspettativa.
Esempio di investimento di 1.000 euro
Il lotto minimo acquistabile è di 1.000 euro e multipli di 1.000 euro. In genere, un ordine medio si attesta tra i 25 e i 30 mila euro per un collocamento del BTp Valore.
Dopo collocamento possibile rivendere BTp Valore
Al termine del collocamento del BTp Valore, il sottoscrittore può rivendere il titolo, ove lo desidera, sul Mercato Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Ovviamente, incorrerebbe nel rischio che la quotazione risulti sotto la pari, per cui perderebbe una parte del capitale investito. Se riuscisse, invece, a rivendere ad un prezzo superiore, maturerebbe un guadagno o plusvalenza. In ogni caso, l’intermediario finanziario provvederebbe a cambiare il codice ISIN, assegnando al titolo quello ordinario che il Tesoro comunicherà al termine del collocamento. Ricordiamo, infine, che acquistando il titolo sul mercato non si ha diritto al premio fedeltà, così come rivendendolo anche solo un giorno prima della scadenza.