Anche la seconda giornata di collocamento del BTp Valore è andata molto bene. Gli ordini sono stati 185.820 per un controvalore di 5,2 miliardi di euro. Sommati a quelli della prima giornata, hanno portato le sottoscrizioni complessive a 10,63 miliardi. Un successo che va oltre ogni previsione per il bond retail del Tesoro. Le stime iniziali erano per richieste pari a 5 miliardi di euro nelle cinque giornate dedicate agli investitori individuali. Il dato è stato superato già al termine della prima giornata.
Il BTp Valore ha scadenza in data 13 giugno 2027 (ISIN: IT0005547390).
Qual è il motivo del successo di questa emissione? Il rendimento del BTp Valore appare obiettivamente allettante. In media, è del 3,625% e può arrivare al 3,75% con il premio fedeltà. In questo momento, il BTp a 4 anni ordinario offre meno del 3,50%. Nelle ultime sedute si è registrato un calo tendenziale dei rendimenti, che sta evidenziando ulteriormente l’appeal del bond retail. Ciò sta dando una mano alle sottoscrizioni.
BTp Valore, ragioni del boom ordini
In verità, ci sarebbe di più. Questo bond non è nulla di straordinario: offre cedole crescenti e un premio minimo agli obbligazionisti cassettisti. Ad essere sinceri, il Tesoro emette regolarmente titoli di stato altrettanto appetibili e su tutte le scadenze. E allora come mai le famiglie non si buttano a capofitto anche su tutte le altre emissioni? Semplice: c’è molta poca conoscenza delle aste. Sono poco pubblicizzate, anche perché si tengono praticamente ogni settimana.
Questo è un elemento di riflessione utile per il governo italiano. Gli scarsi investimenti delle famiglie nei titoli del debito pubblico sono stati dovuti in passato certamente ai bassi rendimenti offerti.
Infine, il successo del BTp Valore può anche essere determinato dalle aspettative d’inflazione calanti per i prossimi anni. Se come investitore giudico apprezzabile un rendimento netto medio nell’ordine del 3,17%, evidentemente sconto una crescita dei prezzi al consumo più bassa. Questo può significare, però, che le future emissioni dei BTp Italia riscuoteranno un successo assai inferiore rispetto al marzo scorso. Avrebbe poco senso inserire in portafoglio titoli protettivi da un rischio avvertito sempre più basso.