Inizia oggi il collocamento del nuovo BTp Italia con scadenza 14 marzo 2028 (ISIN: IT0005532715), per cui presenta una durata di 5 anni. Il titolo di stato è indicizzato all’inflazione FOI ex tabacchi dell’ISTAT. Venerdì scorso, il Ministero di economia e finanze (MEF) ha fissato la cedola reale al 2%. Potrà essere rivista solamente al rialzo al termine della seduta di mercoledì. Le sottoscrizioni saranno aperte dalle ore 9.00 di oggi fino alle ore 17.30 di mercoledì 8 marzo per i soli investitori individuali o retail (Fase 1), mentre la mattinata di giovedì 9 marzo (ore 10-12) sarà riservata agli investitori istituzionali (Fase 2).
Sempre venerdì, il MEF ha indicato il valore dell’indice FOI iniziale a 118,24194. Questo significa che al termine del primo semestre ci sarà rivalutazione di cedola e capitale nel caso in cui l’indice FOI sarà nel frattempo salito sopra tale valore iniziale. Nel caso in cui risultasse pari o inferiore, non scatterebbe alcuna rivalutazione e l’obbligazionista incasserebbe solo la cedola reale dell’1% per il semestre, cioè la metà del suo valore annuale fissato.
Collocamento BTp Italia, come partecipare
Le sottoscrizioni saranno possibili recandosi presso la filiale bancaria in cui si detiene un conto titoli o di Poste Italiane. Possibile anche prenotare senza spostarsi da casa, accedendo al proprio conto corrente online dotato delle funzioni di home banking. L’importo minimo che si può prenotare è di 1.000 euro o multipli di 1.000 euro. Per gli investitori individuali durante la Fase 2 è di 100.000 euro. L’emissione avverrà alla pari, cioè ad un prezzo di 100. Dal martedì 14 marzo, il nuovo BTp Italia sarà negoziabile sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana.
Come per qualsiasi altro titolo di stato emesso dall’Italia, anche al suo rendimento si applica un regime fiscale di favore con aliquota del 12,50%.
Tirando le somme, se credete che l’inflazione media annua nei prossimi 5 anni sarà pari o superiore al 2,10%, allora dovreste fare un pensierino al BTp Italia 2028. Al contrario, se ritenete che l’inflazione in media sarà inferiore al 2,10%, meglio sarebbe puntare sul bond con cedola fissa. Dal confronto tra BTp Italia 22 novembre 2028 (ISIN: IT0005517195) e l’omologo con cedola fissa in scadenza a fine anno emerge che l’inflazione attesa da qui al 2028 dal mercato sarebbe dell’1,90%, leggermente sotto il target della Banca Centrale Europea del 2%.