Quando diciamo che l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro non ci riferiamo unicamente alla robotica presente nei centri Amazon o agli apparecchi ultra tecnologici che hanno fatto la loro comparsa da alcuni anni negli stabilimenti delle grandi aziende. Notizie come quella che ha per protagonista l’azienda svedese Ikea quasi non stupiscono più. Quasi, perché fino a qualche tempo fa era francamente impossibile pensare che un robot arrivasse a gestire da solo i colloqui di lavoro grazie all’intelligenza artificiale.
Il robot di Ikea, come funziona
Ikea entra con due piedi nel futuro del lavoro, acquistando e facendo debuttare il primo robot al mondo in grado di svolgere autonomamente i colloqui di lavoro con i potenziali futuri dipendenti dell’azienda svedese. Abbiamo parlato di acquisto perché Vera, questo il nome che identifica il robot rivoluzionario, non è un progetto di Ikea ma è il frutto del progetto futuristico di una start-up russa, che lo ha lanciato soltanto un anno fa (2017, ndr). La multinazionale svedese, specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e oggettistica per la casa, ha fiutato il potenziale enorme di un’idea rivoluzionaria, volendo mettere Vera al centro di un’area tanto importante come quella della selezione del personale.
Leggi anche: Monolocali metropolitani e senza auto: ecco il futuro immobiliare secondo Ikea
Se in Italia Vera è un’entità ancora sconosciuta, non lo stesso si può dire per la Russia. Nel Paese governato da Putin, il robot Vera viene già utilizzato con successo da 200 aziende che hanno in territorio russo. I colloqui gestiti da Vera hanno di solito una durata di 8 minuti, al termine dei quali, se l’esito è positivo, i candidati vengono assegnati ai selezionatori umani, a cui spetta la scelta finale. Vera intervista le persone via video oppure telefonicamente, riuscendo a completare 1.500 interviste in un solo giorno.
Donna licenziata da Ikea: giudice respinge ricorso e da ragione al colosso svedese