Hai intenzione di avere figli? Ovviamente questa domanda riguarda soprattutto le candidate donne (anche se, con l’apertura ai congedi genitoriali per i futuri papà ci sono anche candidati uomini che testimoniano di essersi trovati a dover rispondere a questo quesito). Non sempre è così diretta: a volte l’argomento si prende alla larga e l’esaminatore chiede alla risorsa se è fidanzata o sposata, per testare il “rischio” di gravidanza nel futuro immediato.
Per molte giovani neolaureate questo, purtroppo ancora oggi, è il primo imbarazzante incontro con il mondo del lavoro. Sappiate che non siete tenute a rispondere la verità (neppure se siete già incinta figuratevi!) anzi, non siete proprio tenute a rispondere (ad eccezione del caso di lavori usuranti che mettono potenzialmente a rischio la gravidanza). La legge è molto attenta alle discriminazioni di genere tanto che, sebbene molti ignorino questo divieto nella pratica, gli annunci di lavoro non potrebbero neppure essere rivolti ad un solo sesso. Ma se state cercando una risposta brillante a questa insinuazione rispondete con ironia e prontezza ad esempio “perché avete intenzione di reclutare giovanissimi candidati nei prossimi nove mesi?”. In generale rispondere con un’altra domanda serve a glissare l’argomento elegantemente. Sei cattolico? Per le stesse considerazioni di cui sopra non andrebbero poste in sede di colloquio di lavoro domande circa l’orientamento religioso, politico o sessuale del candidato.