Carrefour, la multinazionale francese, si trova al centro di una crisi che ha portato all’annuncio di 95 licenziamenti in cinque punti vendita della provincia di Torino: Moncalieri, Grugliasco, Collegno, Nichelino e Burolo. I tagli, che coinvolgono quasi un settimo dei 700 dipendenti totali presenti nei suoi supermercati, saranno effettivi entro la fine dell’anno, nonostante i sindacati abbiano proposto soluzioni alternative per evitare le uscite forzate. La situazione è diventata un caso emblematico delle difficoltà del settore della grande distribuzione organizzata (GDO) in Italia.
Anche i supermercati in crisi, tra esuberi e carenze di organico
Secondo le sigle sindacali, il paradosso della vicenda è evidente. Carrefour ha giustificato i licenziamenti affermando che i lavoratori in esubero sono troppi durante la settimana, ma ha contemporaneamente denunciato carenze di personale nei fine settimana. Una contraddizione che ha suscitato critiche da parte di Luca Sanna, rappresentante della Uiltucs, il quale ha evidenziato come l’azienda abbia respinto la proposta di aumentare i turni domenicali per riequilibrare il lavoro. Carrefour ha invece scelto di incentivare le dimissioni volontarie, offrendo un sostegno economico aggiuntivo alla Naspi per chi accetta di lasciare il posto.
Questa strategia, però, secondo i sindacati, grava indirettamente sulla collettività e rischia di peggiorare le condizioni lavorative di chi rimarrà in organico, dovendo sopperire alla riduzione di personale. Attualmente, 80 lavoratori avrebbero già accettato le condizioni offerte, ma rimangono in sospeso circa 15 dipendenti per i quali la situazione è ancora da definire. La vertenza è ora sotto l’attenzione della Regione Piemonte, che ha 30 giorni per cercare una soluzione condivisa. Nel frattempo, l’eco del caso è arrivato fino in Parlamento.
Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra, ha presentato un’interrogazione sulla questione, sottolineando come Carrefour avrebbe potuto investire le risorse destinate agli incentivi all’esodo per migliorare i turni domenicali, accogliendo le richieste dei dipendenti part-time che desideravano aumentare le ore lavorative.
Carrefour ha citato un “contesto economico complesso” e una “contrazione dei consumi” come motivazioni principali della riduzione di personale. Tuttavia, questo non è un episodio isolato. Già lo scorso anno, la multinazionale aveva richiesto la cassa integrazione per quasi 1.000 dipendenti in Piemonte, il 20% delle ore lavorative totali, segnalando le difficoltà strutturali del mercato.
Anche gli alimentari vanno in crisi?
È risaputo che il mercato alimentare non va mai in crisi, poiché va a ricoprire quello che è un bisogno naturale dell’uomo. Eppure, le cose stanno andando male anche per i supermercati, ne è la prova il massiccio licenziamento in Piemonte del Carrefour. Come dicevamo, il problema è relativo alle difficoltà strutturali del mercato. Questa dinamica si inserisce in un quadro più ampio di crisi della GDO, un settore che fatica a fronteggiare la crescente pressione economica e le mutate abitudini di consumo, tra e-commerce in ascesa e inflazione.
Nonostante le difficoltà, c’è speranza che la situazione possa risolversi positivamente, come avvenuto nel recente caso della Berco, azienda del gruppo Thyssenkrupp, che ha ritirato un piano di licenziamento collettivo per 480 dipendenti. I sindacati rimangono al lavoro per cercare una mediazione, ma il tempo stringe. Se non si troveranno soluzioni alternative, Carrefour procederà con i licenziamenti, un’ulteriore testimonianza delle difficoltà che il settore sta affrontando e della necessità di riforme strutturali per tutelare l’occupazione.
La crisi di Carrefour nel Torinese è un simbolo delle contraddizioni che attraversano il settore della grande distribuzione in Italia. La speranza è che le parti coinvolte, dai sindacati all’azienda, fino alle istituzioni regionali, riescano a trovare una soluzione che tuteli i lavoratori e garantisca la sostenibilità del servizio. Ma, al di là dei singoli casi, resta evidente la necessità di ripensare le strategie gestionali e le politiche industriali per affrontare le sfide economiche in modo più efficace e sostenibile.
Riassumendo…
- Carrefour licenzia 95 dipendenti nel Torinese, nonostante le carenze di organico nei weekend.
- I sindacati criticano i tagli e propongono soluzioni, ma l’azienda le rifiuta citando difficoltà economiche.
- Regione Piemonte e Parlamento tentano una mediazione per evitare gli esuberi.