Arrivati alla soglia dei 64 anni si aprono alcune possibilità per andare in pensione. Anticipata naturalmente. L’età, come sempre, non è l’unico requisito necessario, bisogna anche soddisfare una soglia minima di contributi.
A parte Opzione Donna che prevede l’uscita anche a 60 anni ed è una prerogativa riservata alle sole lavoratrici, vediamo quali sono le altre strade percorribili. A 64 anni si può ancora andare in pensione con Quota 102 per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022. Poi c’è la pensione contributiva anticipata prevista dalla riforma Dini del 1995.
In pensione a 64 anni con Quota 102
Come detto, per i lavoratori che hanno maturato entro lo scorso anno 64 anni di età e 38 di contributi vi è ancora la possibilità di fare domanda di pensione anticipata. Grazie alla cristallizzazione del diritto, Quota 102 resta una strada percorribile ancora per molti rimasti al lavoro. Anche se qualcuno preferisce attendere la pensione di vecchiaia.
Chi ha più di 64 anni di età o più di 38 anni di contributi preferisce attendere ancora un po’ per non subire penalizzazioni andando in pensione con quota 102. Chi ha i requisiti quest’anno ha più di 64 anni di età e 38 di contributi ed è più vicino alla soglia della pensione di vecchiaia (67 anni) o a quella anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi (42 e 10 mesi per gli uomini).
Sostanzialmente, solo i nati nel 1958 e con 38 anni di contributi hanno tratto pieno vantaggio da Quota 102 lo scorso anno e sono già andati in pensione. Chi è nato dopo non ne ha diritto. Mentre chi è nato prima e non ne ha approfittato e si trova oggi a ridosso dalla pensione ordinaria a 67 anni.
Sicché andare in pensione con quota 102 oltre i 64 anni non conviene. Così come è sconsigliabile farlo ai lavoratori che hanno più di 38 anni di contributi e sono prossimi alla pensione anticipata con 41-42 anni e 10 mesi di contributi.
In pensione a 64 anni col sistema contributivo
Tuttavia esiste anche un’altra possibilità per uscire a 64 anni, ma è molto stringente. La legge consente infatti di andare in pensione a 64 anni di età con almeno 20 di contributi a chi ricade totalmente nel sistema di calcolo contributivo. Oppure appartiene alla gestione separata.
Per avere diritto a questa pensione, però, bisogna aver maturato una rendita pari ad almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale (1.410 euro al mese). Quindi la maggior parte dei lavoratori rimarrà escluso.
L’ipotesi allo studio nell’ambito della prossima riforma pensioni sarebbe quella di abbassare tale soglia per consentire a più lavoratori di accedere alla pensione anticipata a 64 anni col ricalcolo contributivo. Quindi col sistema già adottato per Opzione Donna.
Un privilegio per pochi
La domanda che ci si pone è questa: chi può realmente permettersi di andare in pensione a 64 anni? La risposta è semplice: pochissime persone che nella loro carriera hanno guadagnato bene e potuto versare molti contributi.
Per saperlo con esattezza bisogna fare un calcolo partendo dal monte contributivo accumulato dal lavoratore durante la carriera lavorativa e applicare il coefficiente di trasformazione. Valore che, per l’anno in corso e l’età anagrafica di 64 anni, corrisponde al 5,184%.
Nel caso in specie, per ottenere il diritto alla pensione a 64 anni bisogna avere alle spalle un montante contributivo di almeno 353.000 euro. Una cifra molto alta che si può ottenere solo con una retribuzione media elevata.
Riassumendo…
- Esistono solo due strade per andare in pensione a 64 anni di età.
- Quota 102 è ancora fruibile per chi ha maturato il diritto entro il 31 dicembre 2022.
- Si può uscire a 64 anni anche con la pensione anticipata contributiva ma serve un montante molto elevato.