Nel 2024 c’è chi può andare in pensione all’età di 54 anni. Come canta Vasco Rossi con il brano Quante volte: “Quante volte ho pensato nella vita voglio fare quello che mi va. Poi le cose mi sfuggivan tra le dita e arrivava la realtà”.
Ogni persona ha dei sogni e dei desideri che purtroppo non sempre si realizzano. Non sempre, d’altronde, possiamo fare tutto ciò che desideriamo.
Anzi, quasi sempre ci ritroviamo a dover fare i conti con dei limiti, dovuti alla necessità di rispettare i diritti e la libertà altrui.
Come andare in pensione a 54 anni: chi può farlo nel 2024
In base alla normativa vigente è possibile andare in pensione all’età di 67 anni purché siano stati maturati almeno 20 anni di contributi. Gli uomini che hanno maturato 42 anni e 10 mesi di contributi possono beneficare della pensione anticipata ordinaria a prescindere dall’età anagrafica. Per le donne il limite da rispettare è di 41 anni e 10 mesi di contributi.
Vi sono, inoltre, alcune misure che permettono di andare in pensione all’età di 54 anni. Entrando nei dettagli i lavoratori del comparto difesa e sicurezza che al 31 dicembre 2011 avevano già maturato la massima anzianità contributiva, possono accedere al trattamento pensionistico all’età di 54 anni. Come riportato sul sito del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia:
“A decorrere dal 1° gennaio 2023 l’accesso alla pensione di anzianità […] avviene con i seguenti requisiti:
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raggiungimento di un’anzianità contributiva di 41 anni, indipendentemente dall’età;
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raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80%, a condizione che essa sia stata raggiunta entro il 31 dicembre 2011, e in presenza di un’età anagrafica di almeno 54 anni;
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raggiungimento di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età anagrafica di almeno 58 anni.”.
Pensione lavoratori precoci: chi ne ha diritto
Una soluzione grazie alla quale è possibile andare in pensione all’età di 54 anni è rappresentata da Quota 41 per lavoratori precoci. Ne hanno diritto i lavoratori con almeno 41 anni di contributi che abbiano versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età e che rientrino in una delle seguenti categorie:
- disoccupato in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- coloro che svolgono attività usuranti o gravose;
- chi assiste e convive da almeno sei mesi con il coniuge o un famigliare non autosufficiente.
Andare in pensione tramite tale misura si rivela essere una possibilità alquanto remota.
Pensione donne lavoratrici non vedenti
Le donne lavoratrici non vedenti, a cui viene riconosciuto uno stato di cecità assoluta o con un residuo visivo inferiore a un decimo, possono andare in pensione all’età di 51 anni. Questo a patto di aver maturato almeno dieci anni di contributi. A parità di requisito contributivo, gli uomini possono accedere al trattamento pensionistico all’età di 56 anni. L’età aumenta a quota 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini nel caso in cui si tratti di lavoratori autonomi.