Con la riforma Fornero i lavoratori che possono accedere alla pensione sono sempre più anziani. Nel nostro attuale sistema pensionistico, non esiste un vero e proprio prepensionamento per malattia. Esistono, però, particolari formule che permettono al lavoratore con problemi di salute di congedarsi anticipatamente dal lavoro. In questa guida scoprirai come andare in pensione anticipatamente per malattia.
Per avere la possibilità di anticipare il momento dell’uscita, è necessario il riconoscimento di un’elevata percentuale di invalidità che riduca stabilmente la capacità lavorativa o che ne determini il peggioramento.
Tra le varie soluzioni, esiste la pensione anticipata 2020 con Ape sociale o la pensione di vecchiaia anticipata ma non solo.
Tratteremo tutte le possibili soluzioni per accedervi in caso di patologie fisiche e mentali.
Come andare in pensione anticipatamente per malattia con l’Ape sociale
L‘Ape sociale è una misura entrata in vigore il 1° maggio 2017 e prorogata al 2021.
E’ un sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia concesso a persone che presentano determinate condizioni fisiche. Viene erogato dall’INPS ed è a carico dello Stato.
Questo sistema di prepensionamento è rivolto alle categorie di persone svantaggiate, che abbiano i seguenti requisiti:
– riconoscimento di invalidità pari o superiore al 74%;
– compimento dei 63 anni di età;
– 30 anni di contributi versati.
Per accedere all’Ape sociale, il lavoratore deve essere iscritto alla gestione separata INPS o, in alternativa, all’assicurazione obbligatoria dei lavoratori dipendenti, ai fondi sostitutivi dell’Ago oppure alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
Ad ogni modo, l’importo dell’Ape sociale non può superare i 1.500 euro lordi al mese.
Pensione di vecchiaia anticipata per malattia
Un altro sistema per andare in prepensionamento per malattia (anche psichica) è la pensione di vecchiaia anticipata.
Ecco i requisiti per la richiesta:
– compimento dei 60 anni di età;
– 39 anni di contributi versati;
– cancellazione dall’Albo professionale a cui il lavoratore è eventualmente iscritto.
Se il lavoratore raggiunge 40 anni di contributi non è tenuto a cancellarsi dall’Albo.
Pensione di inabilità al lavoro per malattia
Può accedere alla pensione di inabilità al lavoro per malattia il lavoratore a cui viene riconosciuta l’impossibilità di svolgere qualsiasi tipo di attività.
Di seguito, i requisiti necessari per ottenere questo tipo di pensione:
– 5 anni di contributi maturati, di cui almeno 3 versati nell’ultimo quinquennio;
– cessazione di qualsiasi attività lavorativa;
– cancellazione da eventuali elenchi o albi professionali a cui si è iscritti.
La pensione di inabilità al lavoro viene calcolata alla stregua di quella diretta (contributi versati, anzianità, retribuzioni medie) con un incremento sul numero di settimane computate dalla data della pensione di inabilità al compimento dei 60 anni.
Pensione di invalidità e inabilità civile per malattia
In questo paragrafo, ti spieghiamo come andare in pensione anticipatamente per malattia con la formula della pensione di invalidità e inabilità civile.
I requisiti per accedervi sono:
– invalidità civile riconosciuta pari o superiore all’80%;
– 61 anni di età per gli uomini, 56 anni per le donne;
– 20 anni di contributi versati.
Per i non vedenti, i requisiti anagrafici si riducono a 56 anni di età per gli uomini e 51 anni per le donne, sempre considerando 20 anni di contributi.
In caso di malattia cronica, viene riconosciuto il diritto all’inabilità al lavoro o, nei casi più gravi, all’invalidità.
Si ottiene il riconoscimento di invalidità civile dopo essere stati sottoposti a nuova visita medica presso l’ASL. Una volta ottenuta la relativa certificazione di invalidità, bisognerà presentare domanda online sul sito INPS o, in alternativa, tramite CAF/Patronati oppure contattando il numero verde dell’INPS.
Le malattie oncologiche o mentali rientrano nella pensione di invalidità?
Chi è malato di tumore o chi soffre di malattia psichica ha il diritto al prepensionamento?
Le malattie oncologiche e mentali possono rientrare nei casi di invalidità civile.
Nel caso di malattia oncologica, l’invalidità civile viene riconosciuta all’11%, 70% e 100% mentre la pensione di invalidità o inabilità viene riconosciuta tra il 74% ed il 99% oppure al 100%.
Con il riconoscimento di invalidità civile che supera il 74%, per il calcolo degli anni di servizio vengono considerati 2 mesi di contribuzione per ciascun anno di servizio prestato come invalido (fino ad un totale di 5 anni).
Riguardo alla malattia psichica, si considerano patologie come la depressione o gli attacchi di panico cronici.
Di regola, ha diritto alla pensione anticipata per invalidità civile il lavoratore depresso con invalidità che supera il 74%.
Esistono apposite tabelle INPS che determinano la percentuale di invalidità in base alla malattia psichica: i casi più gravi sono psicosi ossessiva e sindrome depressiva endogena grave (dal 71% all’80%).
I lavoratori a cui viene riconosciuta un’invalidità pensionabile pari all’80% viene concesso di andare in pensione di vecchiaia anticipata a 60 anni.
In ogni caso, sono necessari accertamenti da parte dell’INPS ed è obbligatorio presentare domanda all’Istituto previdenziale.