“Questo è il valzer dei pensionati che hanno lavorato tanto. Son felici e non sono stanchi di ballare insieme a noi. Questo è il valzer dei pensionati che riposano gli affanni. E ballando si scordano gli anni e la vita ha un altro sapor“, cantavano I Girasoli con il brano Il valzer dei pensionati. Dopo tanti anni alle prese con i vari impegni lavorativi, la pensione giunge come una manna dal cielo. Questo perché permette finalmente di staccare la spina e potersi dedicare alle proprie passioni.
Per tagliare tale traguardo bisogna essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi. In particolare per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria bisogna avere maturato almeno 20 anni di contributi e raggiunto l’età di 67 anni. Non mancano però le eccezioni. In molti, infatti, potranno accedere al trattamento pensionistico prima di aver raggiunto tale soglia anagrafica. Ecco di chi si tratta.
Come andare in pensione dai 60 ai 65 anni nel 2024
A dispetto delle aspettative il governo ha deciso di non confermare per il 2024 alcune misure attualmente disponibili per l’accesso anticipata alla pensione. Anzi, come sottolineato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’accesso al pensionamento anticipato risulterà ancora più restrittivo. Entrando nei dettagli, stando a quanto si evince dal disegno di legge di bilancio 2024 – 2026 approvato dal Consiglio dei ministri e pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono previste:
“Alcune revisioni riguarderanno l’APE, con innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto alla legislazione vigente e con requisiti diversi per le donne, e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere a lavoro (quali il cd. Bonus Maroni). Ape o Opzione donna della scorsa legge di bilancio non saranno quindi confermate nella loro precedente fisionomia ma cambieranno prevedendo uno strumento unico di accompagnamento alla pensione. Per il 2024 rimodulato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione in vigore lo scorso anno, che tutela le pensioni più basse. Inoltre grazie anche alla riforma delle aliquote Irpef i pensionati potranno avere benefici fino a 1.279 euro annui (reddito da pensione intorno a 28 mila euro). Un sostegno concreto al potere d’acquisto contro gli effetti dell’inflazione”.
Addio a Opzione Donna e Ape Sociale
Addio, quindi, all’Ape Sociale e a Opzione Donna.