Come andare in pensione di vecchiaia se ti mancano alcuni anni di contributi

Ecco i vari modi per andare in pensione anche se non è stata maturata la carriera contributiva minima prevista dalla normativa vigente.
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7 mesi fa
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Sulle pensioni 2025 ecco chi la prenderà 3 mesi più tardi e quale errore ha commesso che sposta di diversi mesi in avanti la decorrenza.
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Per andare in pensione, un italiano deve soddisfare tutti i requisiti richiesti per ciascuna specifica misura pensionistica. Questo vale anche per le normali pensioni di vecchiaia, quelle per cui, avendo raggiunto i 67 anni di età, sembra più semplice qualificarsi. Dico “sembra” perché, come vedremo, non è sempre così. Ci sono persone che, pur avendo raggiunto i 67 anni di età, non hanno maturato il minimo di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia. Vediamo quindi come è possibile andare in pensione di vecchiaia quando mancano pochi mesi o pochi anni per raggiungere il requisito contributivo necessario.

“Salve, sono Roberta e vorrei capire come recuperare i due anni di contributi che mi mancano per andare in pensione a fine anno. Compio 67 anni a dicembre ma ho solo 18 anni di versamenti completati. Da gennaio 2023 non lavoro più, quindi la mia carriera contributiva si è fermata. Cosa posso fare per completare i 20 anni di contribuzione necessari senza dover lavorare?”

Le pensioni a 67 anni, la vecchiaia ma non solo

La pensione di vecchiaia ordinaria è la principale misura di previdenza sociale offerta dal sistema italiano e riguarda la generalità dei lavoratori, sia dipendenti del settore privato e pubblico sia autonomi. Nonostante l’incremento di 5 mesi nel 2019, i requisiti per accedere a questa misura sono rimasti invariati e probabilmente lo saranno fino al 2026. Attualmente, per le pensioni di vecchiaia è necessario avere 67 anni di età e 20 anni di contributi.

Una novità introdotta nel 2024 ha allargato la platea dei beneficiari di questa misura. Molti che venivano esclusi in base alle regole valide fino al 2023, oggi rientrano. Parliamo dei cosiddetti contributivi puri, cioè di quei contribuenti che hanno iniziato la loro carriera contributiva dopo il 31 dicembre 1995. Per loro, fino al 31 dicembre 2023 era necessario che l’importo della pensione non fosse inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Da gennaio di quest’anno, invece, basta avere 67 anni di età e 20 anni di contributi, senza più il vincolo dell’importo minimo della pensione (basta che sia pari almeno all’assegno sociale).

Come andare in pensione di vecchiaia se ti mancano alcuni anni di contributi

La mancanza anche solo di qualche mese del requisito contributivo impedisce, logicamente, l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per molti, questa mancanza diventa una barriera insormontabile, rendendo impossibile andare in pensione. Non esistono meccanismi che permettano di aggirare questa regola, come invece accade con l’età pensionabile per alcune lavoratrici madri nel sistema contributivo. Ad esempio, una lavoratrice madre di tre figli può accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni invece di 67. Ogni figlio le consente di ridurre l’età pensionabile di 4 mesi, fino a un massimo di 12 mesi. Tuttavia, questo sconto non si applica ai 20 anni di contributi necessari, che restano un requisito fisso anche in questi casi.

Senza contributi, ecco come andare in pensione

Chi non ha versamenti prima del 1996 e non raggiunge i 20 anni di contributi necessari deve semplicemente posticipare la pensione. Infatti, a 71 anni bastano anche solo 5 anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia come contributi puri. Questa possibilità è negata a chi ha anche solo pochi mesi di contributi versati prima del 1996. Queste persone non potranno mai andare in pensione, a meno che non rientrino in una delle deroghe previste che consentono il pensionamento con solo 15 anni di versamenti.

Ad esempio, chi ha 18 anni di contributi, di cui almeno 15 completati prima del 1993, può rientrare nella prima deroga Amato. Con questa misura, si va in pensione a 67 anni, partendo dai 15 anni di contributi. Lo stesso vale per coloro che hanno ottenuto l’autorizzazione ai versamenti volontari prima del 1993. Proprio i versamenti volontari rappresentano la migliore soluzione per chi vuole andare in pensione ma non ha maturato i 20 anni di contributi, permettendo di completare la carriera contributiva versando i mesi mancanti in tempo utile per andare in pensione dal primo giorno del mese successivo a quello del compimento dei 67 anni di età.

Assegno sociale o versamenti volontari

Non esistono altre agevolazioni per chi non ha maturato i 20 anni di contributi previsti. L’unica alternativa è l’assegno sociale, una prestazione assistenziale e non una vera misura pensionistica. Chi aspira all’assegno sociale, anche senza contributi, deve soddisfare specifici requisiti reddituali. È necessario avere un reddito annuo non superiore all’importo annuale dello stesso assegno sociale, che nel 2024 è pari a 534,41 euro al mese, ovvero 6.947,33 euro all’anno. Nel caso di soggetti coniugati, l’assegno sociale è concesso solo se l’importo del reddito cumulato con quello del coniuge non supera il doppio dell’assegno sociale.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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