Per andare in pensione in Italia, la soglia minima di contributi da raggiungere è pari a 20 anni. Tuttavia, questo vale per acquisire il diritto alla pensione di vecchiaia. Le varie misure di pensionamento anticipato, però, prevedono carriere contributive molto più lunghe. A volte, per poter andare in pensione in anticipo rispetto al solito, è necessario superare abbondantemente i 40 anni di contributi versati. In alcuni casi, però, esistono misure che consentono di andare in pensione anche con un numero inferiore di anni. Certo, anticipare la quiescenza con 30 anni di contributi versati non è la cosa più semplice da fare.
Eppure, c’è chi ci riesce. Un nostro lettore, per esempio, ci chiede se ha la possibilità di andare in pensione con questa carriera contributiva. E, come vedremo, la possibilità per lui esiste davvero grazie all’unica misura che lo consente.
Come andare in pensione nel 2025 con 30 anni di contributi
Andare in pensione con 30 anni di contributi versati può essere una possibilità anche nel 2025. C’è una misura che lo consente.
“Buonasera, sono un lavoratore del settore privato che ha terminato ad agosto scorso di percepire la Naspi. Infatti, ho perso il lavoro a causa della chiusura dell’attività aziendale del mio ex datore di lavoro e ho usufruito di sei mesi di Naspi. Oggi mi trovo esattamente con trent’anni e quattro mesi di contributi versati. Sono nato nel 1962 e volevo capire se c’era la possibilità di andare in pensione in qualche modo, dal momento che trovare un lavoro alla mia età non è certo la cosa più semplice da fare. Grazie per la disponibilità.”
La pensione con l’Ape sociale nel 2025, ecco come funziona
Il nostro lettore è un tipico esempio di soggetto che può trovarsi in maniera certa a poter andare in pensione con 30 anni di contributi versati. Infatti, per lui si aprono le porte dell’Ape sociale.
Al compimento di questa età, anche se non lavorerà più, avendo già superato i 30 anni di contributi versati, potrà accedere alla prestazione come disoccupato. Infatti, l’Ape sociale è una prestazione destinata solo a particolari categorie di lavoratori: lavoratori alle prese con attività gravose, invalidi, caregiver e, appunto, disoccupati.
Per i disoccupati l’Ape sociale è condizionata alla Naspi
Per andare in pensione con l’Ape sociale in qualità di disoccupato, l’interessato deve aver perso il lavoro in maniera involontaria. Ciò significa che deve aver perso il lavoro a seguito di licenziamento individuale, licenziamento collettivo, scadenza del contratto di lavoro a termine o per dimissioni per giusta causa.
Infatti, la misura è collegata alla Naspi nel senso che l’interessato, prima di poter presentare domanda di pensione con l’Ape sociale, deve aver terminato di percepire interamente la Naspi spettante.
Quindi, dal momento che il nostro lettore ha già terminato di percepire interamente la sua Naspi e si troverà l’anno venturo ad aver raggiunto sia i contributi che l’età prevista per l’Ape sociale, è evidente che potrà andare in pensione con questa misura nel 2025.