Come andare in pensione se hai meno di 30 anni di contributi

Come andare in pensione con meno di 30 anni di contributi versati. Che età bisogna aver raggiunto e quali requisiti occorre possedere per fare domanda.
2 anni fa
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Andare in pensione con meno di 30 anni di contributi è molto difficile. L’unica strada attualmente percorribile è quella ordinaria, cioè con il raggiungimento dell’età per la vecchiaia a 67 anni di età. In questo caso bastano 20 anni di contributi.

Per il resto, non vi sono altre scappatoie, se non quelle previste per Ape Sociale, ma non si tratta di una pensione a tutti gli effetti. O anche per gli assegni ordinari di invalidità che possono essere riconosciuti a prescindere dall’anzianità contributiva.

Ma anche in questo caso si tratta di prestazioni temporanee e non prettamente pensionistiche.

La pensione di vecchiaia con meno di 30 anni di contributi

Attualmente la normativa prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. Per chi ricade nel sistema contributivo puro, però, è necessario che al momento della domanda di pensione scatiurisca un assegno non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro al mese).

Esiste però anche la possibilità di uscire a 64 anni, sempre con un minimo di 20 anni di contributi versati, ma questa opzione è riservata ai lavoratori contributivi puri. Cioè a coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996. In questo caso, però, la pensione a calcolo non dovrà risultare inferiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Limite abbastanza difficile da raggiungere con meno di 30 anni di contribuzione.

In pensione con Ape Sociale

Ciò premesso, esiste un’altra possibilità per andare in pensione prima con “soli” 30 anni di lavoro. Grazie ad Ape Sociale è infatti possibile accedere all’anticipo pensionistico al raggiungimento dei 63 anni di età. Per le donne con figli si possono ottenere sconti sul requisito contributivo fino a 28 anni. La legge prevede infatti una riduzione di 12 mesi pe rogni figlio con un massimo di 24 mesi.

Ape Sociale, però, è rivolta solo a determinate categorie di lavoratori in condizioni di svantaggio sociale.

Cioè disoccupati, caregiver e invalidi civili con almeno il 74% di invalidità accertata. Bisogna quindi rientrare in una di queste categorie per ottenere l’anticipo pensionistico.

L’importo erogato dall’Inps è calcolato in base all’ammontare del futuro trattamento pensionistico di vecchiaia cui avrà diritto il richiedente nel limite massimo di 1.500 euro lordi per 12 mensilità. Cifra che è soggetta a tassazione ordinaria e non è rivalutabile fino al momento della decorrenza della pensione di vecchiaia. Ne hanno diritto sia i lavoratori dipendenti che quelli parasubordinati e gli autonomi, mentre restano esclusi coloro che appartengono alle casse dei liberi professionisti.

Come presentare la domanda

La domanda di riconoscimento dei requisiti deve essere presentata all’Inps di residenza entro il 31 marzo (prima finestra utile), ma può essere inoltrata anche successivamente. L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato:

  • il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio;
  • riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile;
  • il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti. La vera e propria domanda di accesso all’Ape si presenta all’INPS di residenza dopo aver ottenuto la risposta in ordine alla sussistenza delle predette condizioni.

L’Ape Sociale decade al raggiungimento dei requisiti per la pensione. O anche qualora il beneficiario realizzi redditi da lavoro per i quali sono superati i limiti prefissati dalla legge:

  • 8.000 euro per attività di lavoro subordinato, parasubordinato o occasionale;
  • 4.800 euro in caso di redditi da lavoro autonomo.

Riassumendo…

  • L’unica pensione concedibile con meno di 30 anni di contributi è con la vecchiaia a 67 anni.
  • Si può uscire anche a 64 anni, ma l’importo della rendita deve superare 2,8 volte la soglia dell’assegno sociale.
  • Con Ape Sociale si può ottenere l’anticipo pensionistico con meno di 30 anni di contributi, ma solo per le donne.
  • Ape Sociale non è una pensione, ma una prestazione temporanea.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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