Per ottenere la pensione, come noto, è necessario possedere determinati requisiti previsti dalla legge. Uno dei più importanti è quello di aver versato nel corso della vita lavorativa almeno 20 anni di contributi. Il che significa aver lavorato per altrettanti anni.
Il cambiamento dei tempi e la precarizzazione del lavoro, però, rendono oggi sempre più difficile rispettare tale requisito. Così il rischio che si arrivi alla veneranda età della pensione per poter fare domanda al Inps senza i contributi sufficienti aumenta.
In pensione senza contributi
La riforma delle pensioni che il governo Draghi si appresta a varare dovrà tenere conto anche di questo particolare e non secondario aspetto.
Il nostro ordinamento, al momento, prevede un ammortizzatore sociale che tutela giusto un minimo chi non ha i requisiti contributivi per la pensione. Si chiama assegno sociale ed è subentrato, con la riforma Dini del 1995, alla pensione sociale.
Di cosa si tratta? Non è una vera e propria pensione, ma un sussidio economico erogato dall’Inps a coloro che non hanno maturato il diritto alla pensione al compimento dell’età anagrafica di 67 anni. Vale 460,28 euro, è pagato per 13 mensilità e può essere percepito da cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate.
L’assegno sociale è quindi una prestazione assimilabile a quella della pensione e può essere riconosciuto anche in assenza di contributi versati all’ente pensionistico. In altre parole, l’indennità è erogata dall’Inps anche a chi non ha mai lavorato.
Assegno sociale, requisiti
Ma come si ottiene l’assegno sociale? Bisogna innanzitutto fare domanda al Inps. In secondo luogo occorre aver compiuto 67 anni di età e possedere requisiti socioeconomici ben definiti.
L’assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani, ai cittadini comunitari residenti, ai cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE e ai cittadini stranieri o apolidi con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Per quanto riguarda i limiti di reddito, il richiedente non deve superare i 5.983,64 euro annui e 11.967,28 euro se coniugato. I redditi indicati sono tutti quelli assoggettabili a Irpef.