Le vie per andare in pensione nel 2023 sono diverse, ma non sempre alla portata di tutti una volta superata la soglia dei 60 anni. A parte la pensione ordinaria di vecchiaia che si ottiene a 67 anni, tutte le altre forme di uscita anticipata richiedono requisiti spesso stringenti.
Come, ad esempio, la pensione anticipata ordinaria che si può ottenere con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi versati (41 anni e 10 mesi per le donne). In questo caso il requisito anagrafico non conta, ma mettere insieme un montante contributivo così elevato non è alla portata di tutti perché significa aver iniziato a lavorare presto.
La pensione per lavoratori usuranti
Esistono però alcune eccezioni che permettono di lasciare il lavoro anche senza aver raggiunto per forza i 67 anni di età e con una soglia contributiva più bassa rispetto a quella prevista per la pensione anticipata. Una di queste è riservata a chi ha svolto o sta svolgendo lavori usuranti.
La legge (Decreto legislativo 67/2011), in questo caso, riconosce il diritto ad andare in pensione a partire da 61 anni e 7 mesi con almeno 35 anni di contributi. Chi lavora in fabbrica, ad esempio, alla linea di catena o svolge lavori notturni può sfruttare al meglio le possibilità di uscita. Ma vediamo in dettaglio come funziona. I requisiti che bisogna possedere per andare in pensione in anticipo avendo svolto lavori usuranti sono:
- almeno 61 anni e 7 mesi di età anagrafica (un anno in più per gli autonomi);
- 35 anni di contributi versati;
- Svolgimento dell’attività usurante da diversi anni.
Riguardo a questo ultimo aspetto la legge precisa che per andare in pensione è necessario aver svolto il lavoro usurante per almeno 7 anni nell’ultimo decennio, per 6 anni negli ultimi sette o per metà della vita lavorativa. Fra i mestieri usuranti vi rientrano anche quelli notturni che implicano lo svolgimento dell’attività per un numero minimo di ore, così come stabilito dalla normativa.
Lavoratori gravosi
Un’altra possibilità di uscita anticipata è consentita a coloro che svolgono o hanno svolto lavori gravosi. Dal 2022 l’elenco delle categorie meritevoli di maggior tutela previdenziale è stata ampliata e quindi fruibile da più lavoratori che rientrano nelle condizioni previste da Ape Sociale.
In questo caso specifico, è possibile ottenere l’anticipo pensionistico una volta compiuti i 63 anni per un importo massimo di 1.500 euro al mese per 12 mensilità. La pensione versa e propria sarà quindi liquidata al raggiungimento dell’età prevista per la vecchiaia a 67 anni.
Requisito indispensabile è avere un’anzianità contributiva pari ad almeno 36 anni di contributi (per edili e ceramisti ne bastano 32) e aver svolto il lavoro gravoso per almeno 7 anni nell’ultimo decennio, per 6 anni negli ultimi sette o per metà della vita lavorativa.
pensione per lavoratori precoci
Altra possibilità di andare in pensione in anticipo è riservata ai lavoratori precoci. Si parla in questo caso di Quota 41 perché servono almeno 41 anni di contributi per lasciare il lavoro a prescindere dal requisito anagrafico. Occorre, però, avere alle spalle almeno 12 mesi di contributi versati prima di aver compiuto 19 anni.
Per ottenere la pensione con Quota 41 è, quindi, necessario soddisfare anche una delle seguenti condizioni:
- trovarsi in stato di disoccupazione;
- essere invalido civile con percentuale non inferiore al 74%;
- essere caregiver;
- svolgere o aver svolto lavori gravosi e/o usuranti.
Riassumendo…
- Per andare in pensione prima dei 67 anni ci sono tre vie riservate a categorie specifiche di lavoratori.
- Pensione per lavoratori usuranti a partire da 61 anni e 7 mesi.
- Pensione per lavoratori gravosi a partire da 63 anni.
- Uscita con Quota 41 per lavoratori precoci.