I professionisti intenzionati ad aprire uno studio professionale possono richiedere un mutuo con le agevolazioni prima casa. Una recente sentenza della Commissione regionale tributaria di Roma (3460/2015) ha peraltro chiarito che, per avere diritto alle agevolazioni fiscali sul mutuo previste per la prima casa, non è necessario intraprendere l’esercizio della professione nel Comune di residenza.
Agevolazioni prima casa per studi professionali: le regole sulla residenza
Anche chi apre uno studio professionale in un Comune diverso da quello di residenza quindi ha diritto alle condizioni agevolate del mutuo per la prima casa.
E’ però condizione necessaria che l’attività si svolga effettivamente nel Comune in cui è ubicato lo studio. I giudici hanno rigettato anche il ricorso dell’Agenzia delle Entrate basato sul fatto che il professionista non aveva dichiarato al momento del rogito l’intenzione di destinare l’immobile come prima casa. Se l’attività professionale già si svolge nel Comune in cui è ubicato lo studio, nessuna comunicazione è dovuta. In altre parole l’obbligo di dichiarare contestualmente al rogito la volontà di usufruire delle agevolazioni mutuo prima casa, si configura solo se l’acquirente non risiede o non lavora nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile. In quest’ultima fattispecie, onde evitare la revoca dell’agevolazione, bisogna, come avviene per gli immobili ad uso abitativo, trasferire la residenza entro 18 mesi. Nel caso presentato ai giudici invece il professionista già viveva e lavorava nella città in cui si trovava l’immobile adibito a studio professionale e, quindi, l’agevolazione mutuo prima casa viene riconosciuta senza bisogno di alcuna comunicazione.