Dopo aver trascorso la maggior parte della propria esistenza a lavorare è più che normale che maturi il desiderio di poter finalmente andare in pensione. Un traguardo, quest’ultimo, importante, che non sempre è in grado di rispecchiare le proprie aspettative. Questo per via degli importi dei trattamenti pensionistici, spesso, davvero molto bassi.
Una situazione che non può passare di certo inosservata, per cui è bene non farsi trovare impreparati. A tal proposito, pertanto, interesserà sapere che assicurarsi una vecchiaia serena con la pensione complementare è possibile.
Come assicurarsi una vecchiaia serena con la pensione di scorta: i dati
Abbiamo già avuto modo di vedere che non sono passati inosservati gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che hanno messo in luce la scomoda verità sui trattamenti pensionistici. Sempre soffermandosi su questo tipo di prestazione economica, inoltre, interesserà sapere che è possibile assicurarsi una vecchiaia serena con la pensione di scorta.
Entrando nei dettagli, così come riportato da Il Sole 24 Ore, interesserà sapere che le assicurazioni puntano a favorire la diffusione delle coperture integrative. Quest’ultime, così come si evince dal Rapporto annuale presentato all’Assemblea Ania 2022, rappresentano soltanto il 6% del finanziamento delle pensioni di scorta nel nostro Paese.
L’interesse per la pensione complementare, comunque, sta crescendo negli ultimi anni, ma c’è ancora molto da lavorare. Come sottolineato dalla a presidente Maria Bianca Farina nel corso dell’ultima assemblea Ania, infatti:
“Per quanto riguarda le necessarie integrazioni al nostro prezioso sistema pubblico, in particolare quello previdenziale, vogliamo favorire la diffusione delle coperture integrative: a tal fine, svilupperemo iniziative mirate e innovazione di prodotto”.
Pensione complementare: occhio alle criticità
Non mancano comunque le criticità. Queste dovute soprattutto alle difficoltà riscontrate da molti lavoratori a causa dell’impatto del Covid sull’economia. Basti pensare che nel 2021 oltre 2,4 milioni di iscritti non hanno versato contributi.
Cosa c’è da aspettarsi quindi per il futuro? Ebbene, nell’ambito della previdenza complementare si ipotizza una posizione sempre più dominante dei nuovi Pan-European Personal Pension Products, meglio conosciuti come Pepp.
Quest’ultimi dovrebbero affiancarsi alle forme già presenti a livello nazionale e diventare un importante punto di riferimento per tutti i lavoratori che desiderano assicurarsi una vecchiaia serena con la pensione di scorta. Al momento comunque, interesserà sapere, quest’ultime sono ancora poche.
Non si escludono, pertanto, delle modifiche anche di natura fiscale, in modo tale da poter ottenere una armonizzazione con le altre forme previdenziali. Non resta quindi che attendere e vedere quali novità verranno introdotte in tal senso e soprattutto come muoversi nell’ambito dell’ancora poco conosciuto mondo della pensione complementare.