Nel 2025 si registreranno degli aumenti della pensione in base all’età e alla percentuale di invalidità. Come canta Emma Marrone con il brano Un Sogno a Costo Zero: “E tiro, tiro, tiro, tiro l’acqua al mio mulino. Sognando che quest’anno sia l’inizio del futuro. Il buio anche i miei anni, a volte può fare paura, amore a profusione è già l’inizio della cura”.
Il 2024 sta giungendo a termine e a breve daremo il benvenuto ad un nuovo anno che, come al solito, si spera porti con sé soltanto notizie positive.
Come aumenta la pensione nel 2025 in base all’età e alla percentuale di invalidità
Nel 2024 l’importo della pensione di invalidità civile è pari a 333,33 euro al mese. Il tutto fermo restando il rispetto di determinate soglie di reddito pari a 5.725,46 euro annui per chi presenta una capacità lavorativa ridotta tra il 74% e il 99%. Tale soglia aumenta fino a 19.461,12 euro per gli inabili al 100%. Proprio questi importi registreranno un lieve aumento nel 2025 per effetto della rivalutazione dello 0,8%. Ne consegue che le pensioni di invalidità civile a partire dal prossimo anno saranno pari a circa 336 euro al mese. Si attendono comunicazioni ufficiali da parte dell’Inps per quanto riguarda le nuove soglie di reddito da rispettare. Ma non solo, come si evince dal messaggio Inps numero 3960 del 28 ottobre 2020:
“Il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020, ha esteso il diritto alla maggiorazione previsto dalla legge 28 dicembre 2001, n. 448 (c.d. “incremento al milione“), finora spettante ai soggetti con più di sessanta anni, agli invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi titolari di pensione o che siano titolari di pensione di inabilità prevista dall’articolo 2 della legge 12 giugno 1984, n. 222, di età compresa tra i diciotto e i sessanta anni“.
Agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi titolari di pensione, la maggiorazione economica viene riconosciuta d’ufficio.
Prestazione Universale: chi ne ha diritto e requisiti
Giungono, inoltre, importanti novità per le persone non autosufficienti che hanno almeno 80 anni, un Isee inferiore a 6 mila euro e siano titolari dell’indennità di accompagnamento o quantomeno abbiano i requisiti per ottenere il relativo riconoscimento. Grazie al cosiddetto decreto Anziani, infatti, è prevista l’introduzione, in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, della nuova Prestazione Universale. In base a quanto si evince dal decreto legislativo numero 29 del 15 marzo 2024 la nuova Prestazione Universale sarà erogata su base mensile e sarà composta da:
“a) una quota fissa monetaria corrispondente all’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18;
b) una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, pari ad euro 850 mensili, finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale”.
Il cosiddetto bonus anziani non autosufficienti non sarà riconosciuto in automatico. Bensì i soggetti interessati e aventi diritto dovranno presentare apposita domanda telematicamente sul sito dell’Inps oppure rivolgendosi ad un CAF o Patronato.