A quanto ammonta il bonus nido? Come canta Francesca Michielin con il brano L’amore esiste: “Può nascere dovunque, anche dove non ti aspetti, dove non l’avresti detto, dove non lo cercheresti. Può crescere dal nulla e sbocciare in un secondo, può bastare un solo sguardo, per capirti fino in fondo“.
L’amore è uno dei sentimenti più intensi che l’essere umano possa provare nel corso della sua esistenza. Tra i legami più solidi e indissolubili si annovera senz’ombra di dubbio quello tra genitori e figli.
Un amore senza tempo, che niente e nessuno può spezzare. Oltre all’aspetto affettivo, però, bisogna fare i conti anche con tutta una serie di questioni pratiche. Basti pensare alle varie spese che mamma e papà devono sostenere, ad esempio, per l’alimentazione, l’istruzione e l’abbigliamento.
Ma non solo, tra i costi che gravano sul bilancio familiare si annoverano spesso anche quelli per l‘asilo nido. Alle prese con gli impegni lavorativi, in effetti, sono tanti i genitori che si ritrovano a dover usufruire di questo servizio, che finisce per impattare negativamente sulle tasche.
Come calcolare il bonus nido in base alla data di nascita
Al fine di venire incontro alle esigenze dei genitori lo Stato mette a disposizione un’agevolazione ad hoc, ovvero il bonus nido. Quest’ultimo viene riconosciuto ai nuclei famigliari con figli aventi un’età massima di tre anni per cui pagano le rette per frequentare l’asilo nido.
Si ha diritto a tale contributo anche per forme di supporto domiciliare, ovvero misure a sostegno di bimbi che per motivi di salute o altre problematiche non possono frequentare in presenza l’istituto scolastico.
A prescindere dalla finalità, questa agevolazione non è riconosciuta in automatico. I soggetti interessati e avanti diritto, infatti, devono presentare apposita richiesta attraverso il servizio disponibile sul sito dell’Inps.
Ma a quanto ammonta il bonus nido? Ebbene, come spiegato sul sito dell’Istituto di previdenza, l’importo differisce a seconda dell’Isee della famiglia richiedente. Entrando nei dettagli si possono presentare le seguenti casistiche:
- “ISEE minorenni fino a 25mila euro = 3mila euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro al mese per 11 mesi). Per non superare il tetto annuo di 3mila euro per minore, le prime 10 mensilità sono erogate al massimo dell’importo concedibile (272,73 euro). L’undicesima mensilità è pari a 272,70 euro;
- ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40mila euro = 2.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 227,27 al mese per 11 mesi). Per non superare il tetto annuo di 2.500 euro per minore, le prime 10 mensilità sono erogate al massimo dell’importo concedibile (227,27 euro). L’undicesima mensilità è pari a 227,30 euro;
- ISEE minorenni da 40.001 euro = 1.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 136,37 al mese per 11 mesi). Per non superare il tetto annuo di 1.500 euro per minore, le prime 10 mensilità sono erogate al massimo dell’importo concedibile (136,37 euro). L’undicesima mensilità è pari a 136,30 euro”.
C’è chi può ottenere fino a 3600 euro
Ma non solo, nel 2024 i nuclei familiari con figli successivi al primo, avente un’età inferiore a dieci anni, avevano diritto ad una maggiorazione che portava il rimborso per le rette dell’asilo nido fino a 3.600 euro.
Attraverso la legge di Bilancio 2025 sono state apportate delle modifiche, attraverso cui, a differenza dello scorso anno, non è necessario che nel nucleo familiare ci sia un altro figlio o un’altra figlia con età inferiore ai 10 anni. Bensì è sufficiente avere un Isee pari a massimo 40 mila euro e richiedere il contributo per bimbi nati a partire dal 1° gennaio 2024.
Per ottenere maggiori informazioni in merito, comunque, si consiglia di consultare il sito dell’Inps o rivolgersi ad un intermediario, come un Caf o patronato.