La conferma dei bonus spesa per le famiglie in difficoltà in questa seconda ondata del virus riguarda tutta Italia. Trattandosi però di buoni gestiti dai Comuni, importo e criterio di assegnazione e di priorità potrebbero variare in base alla città di residenza. Per rispondere agli utenti che ci chiedono come funzionerà il bonus spesa, quanto spetta e per quali acquisti, dovremmo dunque sapere in primis da dove ci scrivono. Di seguito proponiamo una panoramica delle decisioni di alcune amministrazioni comunali da nord a sud che per prime si sono esposte anticipando le proprie decisioni (l’articolo sarà aggiornato di volta in volta).
Bonus spesa a Napoli per chi non lavora
Per il mese di novembre l’erogazione dei bonus spesa Covid19 per le famiglie bisognose a Napoli è stata finanziata dalla Protezione Civile Nazionale. Dal governo dovrebbero arrivare per il capoluogo partenopeo 7,5 milioni dei 400 totali confermati nel Decreto Ristori Ter. L’importo, da confermare, probabilmente resterà di 100 euro a famiglia (a meno che non si tenga conto del fatto che alcune categorie possono lavorare in zona rossa mentre erano ferme durante il lockdown di marzo e aprile). Inoltre nel frattempo qualcuno dei beneficiari nella prima ondata potrebbe essere deceduto o trasferito in altro Comune. In questi casi sarà cancellato dalla lista. Quasi sicuramente sarà invece confermata la procedura per ottenere il bonus con pin personalizzato e richiesta digitalizzata (a differenza di alcuni Comuni che hanno invece optato per i ticket cartacei). La decisione dei buoni spesa digitali è dovuta soprattutto all’intento di evitarne la contraffazione. I beneficiari (individuati dal Comune in base ai requisiti) riceveranno un sms di conferma.
Bonus spesa comunale: aggiornamenti dalle altre città
Alessandria: come anticipato dal capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro “spetteranno 496 mila euro ad Alessandria, 105 mila ad Acqui Terme, 179 mila a Casale Monferrato, 60 mila a Ovada, 150 mila a Novi Ligure, 145 mila a Tortona e 108 mila a Valenza, ma in misura differenziata tutte le realtà della provincia avranno a disposizione una somma, fino ai 600 euro di Malvicino e Castellania”.
Padova: 1.113.000 Euro è la cifra complessiva che il decreto Ristori Ter ha riservato al Comune di Padova per i buoni spesa. Alla Provincia di Padova ne vanno 5,3 milioni da distribuire per 102 comuni. L’erogazione è prevista per metà dicembre. Accanto alla tipologia classica è stato introdotto il formato digitale per limitare al minimo spostamenti e contatti.
Perugia: in Umbria la quota più consistente andrà al Comune di Perugia (876 mila euro), seguito da Terni (653 mila euro). La ripartizione tiene conto ovviamente della densità abitativa: si parte dai 600 euro per il piccolo municipio di Poggiodomo ai 350 mila di Foligno. 244 mila vanno a Spoleto. In occasione della prima ondata le richieste superarono la disponibilità quindi questa volta occorrerà valutare bene la copertura.