Con l’arrivo dell’autunno dovrebbe arrivare anche il primo aumento pensioni. Il programma fa parte del meccanismo automatico della perequazione, ossia la rivalutazione degli importi in funzione del tasso di inflazione.
Si tratterebbe solo di un anticipo parziale dell’aumento che si avrà nel 2023. Un anticipo del 2% che dovrebbe esserci già tra il mese di settembre e ottobre prossimo e che dovrebbe interessare l’intero semestre dell’anno.
Una boccata di ossigeno, dunque, per i pensionati alle prese con la perdita continua del potere di acquisto della propria pensione.
Come funziona l’aumento pensioni automatico
Per l’aumento pensioni, dal 2022, il meccanismo della perequazione vede un calcolo per scaglioni. In particolare la rivalutazione dipende dai seguenti scaglioni di reddito ed è pari al:
- 100% dell’inflazione, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 90% dell’inflazione, per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo
- 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.
Il tasso di perequazione per il 2022 è stato dell’1,7% (decreto ministeriale del 17 novembre 2021),
Esempio
Si consideri una pensione 2021 di 2.500 euro. La rivalutazione pensione 2022, in questo caso è stata così calcolata:
- su 2.062,32 euro (ossia 4 volte il trattamento minimo 2021) è applicata la rivalutazione dell’1,7%
- su 437,68 euro (ossia sulla differenza tra 2.500 euro e 2.062,32 euro) è applicata la rivalutazione dell’1,53% (ossia il 90% di 1,70%).
L’anticipo dell’aumento in autunno
Come detto in premessa, secondo indiscrezioni, una rivalutazione anticipata tra settembre ed ottobre 2022 potrebbe già arrivare. Un anticipo che si aggirerebbe su un tasso del 2% e per l’intero semestre 2022.
Questo significa che, ad esempio:
- una pensione di 1.000 euro, avrà un aumento di 20 euro mensili (quindi, 120 euro per l’intero semestre)
- per un assegno di 2.000 euro, l’aumento sarà di 40 euro mensili (per un totale del semestre di 240 euro).