Come cambia l’importo della pensione dopo i 70 anni

L’importo della pensione e la rivalutazione cambiano al raggiungimento di una certa età. Cosa determina il calcolo della rendita.
9 mesi fa
2 minuti di lettura
Rivalutazione importo della pensione
Foto © Licenza Creative Commons

Le rendite non sono tutte uguali. Per alcuni beneficiari, a parità di requisiti contributivi, cambia l’importo della rivalutazione della pensione. Questo dipende essenzialmente dal reddito per il quale lo Stato interviene con dei bonus aggiuntivi se troppo basso. Così succede, nello specifico, per l’erogazione della quattordicesima e per il riconoscimento del bonus di 154,95 euro a dicembre.

Per quanto riguarda la quattordicesima mensilità, pagata a luglio di ogni anno, si prende in considerazione il reddito dell’anno precedente, ma bisogna anche aver superato i 64 anni di età.

Il bonus una tantum di 154,95 euro è, invece, riconosciuto a beneficiari con redditi singoli o coniugali bassi indipendentemente dall’età anagrafica. Ma vi sono altri fattori che incidono sull’importo della pensione.

Rivalutazione importo della pensione

Per il 2023, ad esempio, l’importo della pensione minima è stato extra rivalutato per coloro che percepiscono la rendita con distinzione fra under 75 e over 75. Oltre all’aumento ordinario del 8,1% che ha portato l’assegno a 568 euro, la legge riconosce una rivalutazione aggiuntiva e straordinaria dell’1,5%. Percentuale che sale al 6,40% nel caso degli over 75.

La pensione minima per gli under 75 è passata quindi 576,5 euro (aumento di circa 8,5 euro mensili). Mentre la pensione minima per gli over 75 è salita a 604,35 euro (aumento di circa 36,35euro mensili). Misure queste che si esauriranno alla fine del 2023. Per l’anno successivo scatterà un nuovo meccanismo premiante che non terrà conto della differenza di età.

Qualora la pensione in pagamento dovesse risultare superiore all’importo del trattamento minimo (568 euro) ma inferiore all’importo maggiorato (576,5 euro per gli under 75 e 604,35 euro per gli over 75) l’incremento è egualmente riconosciuto, ma solo fino a concorrenza del predetto limite superiore.

Ad esempio, un pensionato di 76 anni che percepisce una pensione di 560 euro al mese avrà comunque diritto a un aumento fino al limite massimo di 604,35 euro al mese. Lo stesso dicasi per un pensionato che percepisce la stessa rendita ma di età inferiore a 75 anni.

Il tetto massimo previsto è fissato a 576,5 euro.

La rivalutazione delle pensioni minime nel 2024

Come abbiamo detto, queste misure straordinarie termineranno alla fine del 2023. Per il 2024 scatterà un nuovo meccanismo di rivalutazione per le pensioni minime. Con il decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 novembre 2023, è stato fissato l’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 al 5,4%. Questo significa che, a partire dal 1° gennaio 2024, le pensioni saranno rivalutate di questa percentuale.

Va notato che l’aumento del 5,4% è provvisorio. L’indice definitivo di rivalutazione sarà fissato a fine novembre 2024, con eventuali conguagli futuri. Oltre all’aumento di base, per le pensioni inferiori al minimo, senza distinzione di età, è previsto un incremento straordinario del 2,4%. Questo significa che l’importo salirà per tutti del 8,1% passando da 568 euro a 614 euro al mese per tutto l’anno.

Anche in questo caso si tratta di una misura extra erogata una tantum per il solo anno entrante allo scopo di sostenere i redditi più bassi. Questa volta, però, senza distinzione fra under 75 e over 75. In ogni caso, le pensioni integrate al trattamento minimo sono rivalutate in modo maggiorato rispetto alle altre rendite per le quali, fra le altre cose, è previsto un decalage di perequazione in base al reddito. L’adeguamento all’inflazione per il 2024 avverrà, infatti, in base a sei fasce di rivalutazione pensione già approvate dalla legge di bilancio 2023.

Riassumendo…

  • L’importo della pensione cambia sopra una certa età in base ai redditi del beneficiario.
  • Le pensioni minime nel 2023 sono state rivalutate in maniera diversa per chi ha meno e più di 75 anni.
  • Per il 2024 i trattamenti integrati al minimo saranno rivalutati con un bonus extra del 2,7% indipendentemente dall’età anagrafica.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.