Molti utenti ci scrivono per conoscere le modalità di funzionamento della carta Poste in cui viene caricato il reddito di cittadinanza. In merito all’importo spese e residuo in tanti si chiedono se esiste un modo per tenere sotto controllo gli acquisti e i prelievi fatti. La cosa non dovrebbe essere peraltro molto difficile posto che tutte le transazioni sono tracciabili (è ammesso il prelievo entro 100 euro in contanti rapportato alla scala di equivalenza sulla base della composizione del nucleo familiare).
Una delle regole per evitare decurtazioni sull’importo del reddito di cittadinanza prevede infatti l’obbligo di spendere interamente il sussidio nel mese in cui viene corrisposto. Alla logica che sta alla base di questa regola è la seguente: il reddito di cittadinanza serve per coprire spese di primaria urgenza (generi alimentari e farmaci in primis ma anche pagamento di utenze e, se previsti, affitto o mutuo).
Ecco perché si presume che l’importo caricato sulla Carta sia speso per intero entro il mese successivo all’accredito. In caso contrario il 20% della cifra residua sarà oggetto di decurtazione dalla “ricarica” del mese successivo. Se, ad esempio, su un totale di 600 euro il beneficiario ne spende 500, il mese successivo gli verranno accreditati 580 euro, cioè 600 – 20 (che corrispondono al 20% dei 100 euro non spesi il mese precedente).
L’eventuale giacenza viene azzerata con cadenza ogni sei mesi, fatta eccezione di una mensilità.
Sul sito delle Poste si possono leggere anche le istruzioni ai beneficiari del sussidio per controllare il saldo sulla carta Rdc e la lista movimenti.
Le tre opzioni prevedono:
- il controllo personale presso gli ATM Postamat;
- l’aggiornamento telefonando al numero verde 800.666.888 da fisso o mobile per il servizio di lettura;
- la verifica del saldo online sul sito ufficiale.