L’Anticipo Pensionistico Sociale, o Ape Sociale, disponibile nel 2023, è una misura pensata per specifici soggetti che raggiungono una determinata età e una definita carriera lavorativa, rientrando così in un preciso perimetro di applicazione. È necessario appartenere a categorie ben definite: si tratta dei caregiver, degli invalidi, dei disoccupati e di coloro che svolgono lavori gravosi.
La pensione anticipata a 63 anni, ottenibile attraverso l’APE Sociale, si distingue per la sua struttura unica e per gli specifici adempimenti richiesti. Considerata prevalentemente una misura di assistenza piuttosto che di previdenza, evidenzia chiaramente le categorie di riferimento.
“Salve, mi chiamo Renato e sono un lavoratore che ha appena compiuto 63 anni di età. Dal momento che ho già maturato 36 anni di contributi, dovrei poter andare in pensione tra 5 mesi con l’APE sociale. Il mio Patronato mi ha detto che devo presentare una domanda di certificazione prima possibile. E che per farlo mi serve un documento del mio datore di lavoro. Mi spiegate cosa devo produrre e cos’è questa domanda di certificazione?”
Ecco come dimostrare il lavoro gravoso per l’Ape Sociale e la pensione a 63 anni, documenti da presentare
La pensione con l’Ape Sociale è ciò che interessa il nostro quesito odierno. Il nostro lettore presupponiamo sia un lavoratore che rientra in una delle 15 categorie di lavoro gravoso previste dalla misura nel 2024, cioè:
- camionisti e conducenti di mezzi pesanti in genere;
- macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante;
- gruisti e conduttori di macchinari edili per le perforazioni;
- infermieri ed ostetriche delle sale operatorie e delle sale parto impegnati in turni;
- conciatori di pelli e conciatori di pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia senza qualifica per il ruolo;
- facchini e addetti al carico e scarico delle merci;
- maestri ed educatori di asilo nido e della scuola per l’infanzia;
- lavoratori edili;
- operatori ecologici e addetti alla separazione o alla raccolta dei rifiuti;
- badanti e addetti professionali alla cura di persone non autosufficienti;
- lavoratori del settore dell’agricoltura;
- lavoratori marittimi;
- pescatori;
- siderurgici.
Perché per queste categorie l’APE sociale si prende a 63 anni e 5 mesi di età con 36 anni di contributi versati.
Perché l’APE sociale è particolare come struttura?
La misura, come è evidente, si rivolge a soggetti che fronteggiano specifiche difficoltà, siano esse legate a lavori eccessivamente usuranti (i cosiddetti lavori gravosi), problemi fisici o mentali (invalidità), l’assistenza a familiari stretti gravemente disabili, o la disoccupazione con perdita dell’ammortizzatore sociale INPS, noto come NASPI.
Questi fattori rendono l’APE sociale più simile a una prestazione assistenziale che non previdenziale, pur mantenendo un aspetto previdenziale dato il requisito di un certo numero di anni di contribuzione.
Tuttavia, le peculiarità dell’APE sociale non si esauriscono qui. La misura è unica anche per come viene erogata: l’importo non può eccedere i 1.500 euro mensili, indipendentemente dalla prestazione effettivamente dovuta al beneficiario. Inoltre, la pensione è temporanea, erogata solo fino al raggiungimento dei 67 anni di età, momento in cui cessa, trasformandosi in un ponte verso la pensione di vecchiaia.
L’APE sociale non include tredicesime, maggiorazioni, integrazioni, assegni familiari né è soggetta a indicizzazione per inflazione. Infine, non prevede la reversibilità in caso di morte del beneficiario durante il periodo di erogazione.
I documenti necessari e quali sono per l’Anticipo Pensionistico sociale
Per i disoccupati, il completamento del periodo di percezione della NASPI esonera dalla necessità di presentare ulteriore documentazione al momento della domanda certificativa per l’Anticipo Pensionistico Sociale.
Tale domanda, obbligatoria per tutti coloro che aspirano all’APE sociale, consiste in una richiesta di conferma del diritto alla pensione da inoltrare all’INPS. La finalità della domanda di certificazione è permettere all’INPS di verificare e confermare l’idoneità del richiedente all’uscita anticipata dal lavoro. Solo successivamente alla conferma da parte dell’istituto previdenziale, sarà possibile procedere con la domanda per la pensione propriamente detta.
Per gli invalidi, si consiglia di allegare la certificazione della commissione medica degli invalidi civili dell’ASL, al fine di facilitare l’INPS nella certificazione del diritto alla pensione, riservata a chi presenta una invalidità almeno del 74%. Per i caregiver, richiesta la convivenza con un familiare stretto gravemente disabile per almeno 6 mesi, è utile allegare uno stato di famiglia attestante il superamento di tale periodo.
Documenti utili ai lavori gravosi per la pensione a 63,5 anni di età
Per accedere alla pensione destinata a chi ha svolto lavori gravosi, è fondamentale coinvolgere anche il datore di lavoro. Ciò è necessario affinché l’INPS possa verificare la conformità dell’attività lavorativa svolta dal richiedente rispetto alle direttive.
Nell’ambito della domanda di certificazione del diritto, è richiesto presentare preliminarmente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti il possesso dei requisiti, da inoltrare all’atto della domanda o entro la fine dell’anno.
Successivamente, si deve allegare una certificazione rilasciata dal datore di lavoro che dettagli il CCNL applicato, le mansioni lavorative eseguite e l’inquadramento del dipendente.
È consigliabile allegare, inoltre, il contratto di lavoro e le buste paga per fornire una documentazione completa. Questo perché le norme relative alla pensione con l’APE sociale per i lavori gravosi sono precise: il lavoratore deve aver svolto tale attività per almeno 6 degli ultimi 7 anni di carriera oppure per 7 degli ultimi 10 anni.