Nel sistema di welfare per le famiglie a basso reddito, introdotte negli ultimi anni e ancora oggi in vigore, spiccano in particolare le social card.
Si tratta di carte acquisti ricaricate dallo Stato a beneficio di chi presenta determinati requisiti, con fondi destinati a beni di prima necessità, a volte anche farmaci, biglietti dei mezzi di trasporto pubblico o carburanti. Attualmente sono operative almeno due social card:
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Carta Dedicata a Te, nata nel 2023 come misura straordinaria;
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la carta acquisti vera e propria, attiva da più tempo.
Molti gli interessati alle social card adesso
Come detto, si tratta di due strumenti di welfare che coinvolgono un elevato numero di contribuenti, come testimonia la mole di domande che i nostri lettori ci inviano:
“Buonasera, sono una pensionata che ha appena compiuto 70 anni.
Vorrei sapere se, avendo una pensione di circa 800 euro al mese, ho diritto alla social card da 40 euro. A quanto ne so, la percepiscono i pensionati a basso reddito. Mi hanno consigliato di presentare domanda poiché a 70 anni il limite reddituale da non superare è più alto. Potete darmi una mano? Grazie.”
“Ho ricevuto per diversi anni le ricariche relative alla Carta Dedicata a Te. Premetto che non ho fatto alcuna domanda e non l’ho richiesta io, ma sono stato contattato dal Comune per ritirarla alle Poste. Ora ho scoperto che la carta è disattivata. Significa che per il 2025 la carta non è più valida? Cosa devo fare? La conservo comunque, nel caso ci fossero altre ricariche?”
Come diventare beneficiari nel 2025 delle social card: Carta Acquisti e Carta Dedicata a Te
La Carta Dedicata a Te è confermata anche per il 2025, poiché il governo ha previsto in manovra le risorse per ricaricarla nuovamente.
Dopo le due ricariche del 2023 (una da 382,50 euro e l’altra da 77,20 euro), la Carta Dedicata a Te è stata ricaricata anche nel 2024 con 500 euro.
E anche nel 2025 dovrebbe arrivare una nuova ricarica. Il fatto che la carta sia ora disattivata non è un campanello d’allarme, ma la prassi: entro il 28 febbraio appena trascorso, i fondi andavano spesi obbligatoriamente. Chi non l’ha fatto li ha persi, e di conseguenza la carta risulta disattivata.
È però vietato gettarla via, tagliarla o smarrirla, perché – come avvenuto nel 2024 – sulla stessa card potrebbero arrivare nuovi fondi per i vecchi beneficiari. Anche se ancora non è stata fissata una data precisa. Ma, di fatto, anche nel 2025 una nuova ricarica sarà con ogni probabilità erogata.
Ricariche in arrivo per entrambe? Nel 2025 ok, ma le cose sono diverse
Chi ha già ricevuto le precedenti ricariche, se possiede un ISEE in corso di validità e rientra ancora nei requisiti, potrebbe beneficiare nuovamente della Carta Dedicata a Te. Non servono domande o istanze, poiché non sono mai state necessarie per questa carta. L’unico vincolo è avere un ISEE inferiore a 15.000 euro.
Sarà l’INPS, in base all’ISEE, a stilare una graduatoria che invierà al Comune, suddividendo le dotazioni per territorio.
A quel punto, saranno effettuate le erogazioni anche nel 2025.
Non potranno beneficiarne i titolari di Assegno di Inclusione o Supporto Formazione e Lavoro, né i percettori di Naspi o altri ammortizzatori sociali.
Social card, ecco a chi spetta e come funziona la Carta Acquisti
Diversa è la situazione per la Carta Acquisti, la carta ricaricata ogni bimestre (80 euro) che spetta a chi ha più di 60 anni o a bambini con meno di 3 anni. Il valore mensile è di 40 euro, ma – come detto – la ricarica è bimestrale (80 euro). I limiti per ottenerla sono diversi da quelli della Carta Dedicata a Te.
Inoltre, per averla è necessario presentare domanda. Chi la percepisce già, avendone usufruito in passato, continuerà a riceverla automaticamente, a patto di rinnovare l’ISEE e mantenerlo in corso di validità. Se i requisiti restano validi anche nel 2025, scatteranno nuove ricariche.
Chi invece desidera richiederla per la prima volta dovrà recarsi in un ufficio postale e presentare la domanda allegando:
- fotocopia di un documento di riconoscimento valido;
- copia dell’ISEE;
Per il 2025, il limite ISEE da non superare è 8.117,17 euro, e la medesima soglia vale per il reddito. Tuttavia, per i pensionati con età superiore a 70 anni, il reddito complessivo da non superare è 10.822,90 euro.