Come e dove acquistare senza IVA: con il tax free si paga meno

Nel 2024, l’Italia ha ridotto a 70 euro la soglia di spesa per acquisti senza IVA, stimolando turismo e commercio locale
2 mesi fa
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acquistare senza iva
Foto © Pixabay

Negli ultimi anni, il panorama degli acquisti senza IVA per i consumatori extra-UE è cambiato, grazie a importanti novità fiscali. Una delle più significative è stata la riduzione della soglia minima di spesa da 154,90 a 70 euro per poter usufruire di questo vantaggio, come stabilito dalla manovra del 2024. Questa modifica ha avuto un impatto decisivo sulle dinamiche di consumo e sul turismo. Il tutto contribuendo a una crescita notevole del volume di transazioni e della spesa complessiva.

Il nuovo limite di 70 euro ha reso molto più accessibile la possibilità di acquistare beni senza IVA, in particolare per quei consumatori extra-UE che si trovano in Italia per brevi soggiorni o che non pianificano acquisti di grande entità.

Riportando alcuni dati della stampa specializzata, i risultati non si sono fatti attendere: in soli sette mesi dall’entrata in vigore della misura, è stato registrato un aumento del 43% nelle transazioni, accompagnato da una crescita della spesa del 5%. Questi numeri rappresentano un successo per il governo italiano, che puntava a stimolare il commercio e il turismo in modo più capillare su tutto il territorio nazionale.

Cos’è il tax free sopping

Il tax free shopping è riservata ai residenti fuori dai Paese dell’UE. Questi soggetti possono acquistare in Italia senza pagare l’IVA. La sua applicazione è subordinata al rispetto di determinate condizioni. In dettaglio l’acquirente deve essere persona fisica soggetto privato (non titolare di partita IVA) residente o domiciliato in Paese extracomunitario. Il venditore deve essere un commerciante al dettaglio.

Altri requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • l’acquisto deve avere ad oggetto beni (non servizi)
  • l’importo della spesa deve essere superiore a una certa soglio (che come detto nel 2024 è passata da 154,94 euro a 70 euro, incluso IVA)
  • i beni acquistati devono essere trasportati nel bagaglio personale dell’acquirente
  • l’uscita dei beni dall’UE deve avvenire entro il terzo mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Quali acquisti si possono fare senza IVA

In merito ai beni acquistabili, sono quelli rientranti nelle categorie merceologiche di cui alla circolare ministeriale n.

148/1998. Si tratta ad esempio di:
abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori

  • articoli sportivi
  • oggetti di oreficeria e di gioielleria
  • giocattoli
  • beni alimentari
  • apparecchi radiotelevisivi e accessori
  • dispositivi multimediali (computer, telefonia, ecc.)
  • strumenti e accessori musicali
  • prodotti cosmetici
  • accessori e ricambi autoveicoli
  • alcolici e vinicoli
  • oggetti di arredamento e di uso domestico.

Da precisare che la soglia minima di acquisto pari ad euro 70 (e non più 154,90 euro) deve intendersi riferito ad un’unica fattura emessa nello stesso momento e dallo stesso venditore. Dunque, non deve riferirsi a più cessioni avvenute in momenti diversi, anche se documentate con un’unica fattura dello stesso venditore.

Decentralizzazione del turismo e vantaggi per le località minori

Un obiettivo di questa misura è quello di incentivare il turismo nelle località meno frequentate, e anche sotto questo aspetto i risultati riportati dalla stampa specializzata sono stati incoraggianti. Le cosiddette “località minori” hanno visto crescere il loro contributo al tax-free shopping grazie alla nuova sogli a 70 euro, passando dal 19% al 26%, con una riduzione parallela del peso delle grandi città, come Milano, Roma, Firenze e Venezia, scese al 53%. Questo dato è particolarmente positivo per la promozione di un turismo più distribuito, capace di ridurre la concentrazione dei visitatori nelle città più conosciute e di estendere i benefici economici a regioni spesso trascurate.

Le città che hanno registrato la maggiore crescita nelle transazioni sono, tra le altre, Catania, Como, Napoli e Amalfi, tutte con incrementi che superano il 60%. Queste destinazioni, meno battute rispetto ai classici circuiti turistici, hanno saputo cogliere al meglio le opportunità offerte dalla riduzione della soglia di spesa per gli acquisti senza IVA, incrementando sia il numero di visitatori sia la spesa media per transazione.

Impatti positivi su artigianato e commercio locale

Il cambiamento della soglia minima per il tax free shopping non ha solo avuto ricadute sul turismo, ma ha anche dato una spinta significativa al commercio al dettaglio e all’artigianato locale. Con un aumento del 54% delle transazioni e del 12% della spesa, si evidenzia una crescita superiore alla media nazionale per quei settori strettamente legati al “Made in Italy“. Gli articoli in pelle e le borse, ad esempio, hanno visto una crescita delle transazioni del 57%, mentre le calzature hanno registrato un aumento addirittura del 79%. Anche il settore dei profumi e dei cosmetici ha tratto enormi benefici dalla riforma, con un incremento del 141% nelle vendite e del 47% nella spesa.

Questi dati confermano che il vantaggio competitivo dato dalla riduzione della soglia di spesa ha favorito in modo particolare quei settori che incarnano l’eccellenza italiana, attrattivi non solo per i turisti ma anche per acquirenti internazionali sempre più consapevoli e attenti alla qualità dei prodotti.

Dove e come comprare senza IVA con il tax free

Comprare senza IVA è diventato più semplice e accessibile grazie alla soglia minima di spesa ridotta. Ma dove fare acquisti senza applicazione dell’IVA e come funziona il processo? In estrema esemplificazione, i consumatori extra-UE che intendono usufruire di questo vantaggio devono semplicemente fare acquisti in negozi al dettaglio. È fondamentale, però, che il totale degli acquisti superi la soglia minima di 70 euro per poter richiedere il rimborso dell’IVA.

Il processo di acquisto è abbastanza semplice: una volta scelti i prodotti, il cliente deve comunicare al negozio la sua intenzione di richiedere il tax-free. Successivamente, viene rilasciato un modulo che dovrà essere presentato in dogana al momento della partenza dall’Italia. Questo modulo, insieme alla prova di acquisto, permette al consumatore di ottenere il rimborso dell’IVA dal venditore. Altra procedura è che il venditore già emetta la fattura senza IVA.

Le principali destinazioni per questo tipo di shopping in Italia includono non solo le città d’arte come Milano, Roma, e Firenze, ma anche località meno conosciute come Como, Assisi e San Gimignano.

In queste aree, il commercio locale e l’artigianato offrono una vasta gamma di prodotti di qualità, con un focus particolare su articoli di lusso come pelletteria, borse e scarpe, settori che hanno tratto i maggiori benefici dalla riduzione della soglia di spesa per gli acquisti tax-free.

Riassumendo

  • La soglia di spesa per acquisti senza IVA è scesa a 70 euro nel 2024.
  • Le transazioni tax-free sono aumentate del 43% e la spesa del 5% in sette mesi.
  • Le località turistiche minori hanno beneficiato di un aumento del 26% nel tax-free shopping.
  • Artigianato e retail locali hanno visto crescere le transazioni del 54% e la spesa del 12%.
  • Settori come pelletteria, calzature e cosmetica hanno registrato aumenti significativi nelle vendite tax-free.
  • Comprare senza IVA richiede una spesa minima di 70 euro e il modulo tax-free in dogana.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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