Come evitare una pensione calcolata con il contributivo e tagliata, occhio alle regole

La guida su come evitare che la pensione venga calcolata con il penalizzante metodo contributivo e tagliata, occhio alle regole da sfruttare.
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La guida su come evitare che la pensione venga calcolata con il penalizzante metodo contributivo e tagliata, occhio alle regole da sfruttare.
Foto © Pixabay

Ci sono lavoratori che non vedono l’ora di andare in pensione e che, alla prima occasione utile – cioè al raggiungimento dei requisiti della prima misura disponibile – accettano qualsiasi condizione. Spesso però, lasciare il lavoro tramite alcune misure di pensionamento anticipato comporta una riduzione significativa dell’importo pensionistico. Un esempio emblematico è rappresentato dalla pensione contributiva, meglio nota come quota 103.

Si tratta di una misura di pensionamento anticipato che obbliga il lavoratore a subire un calcolo della pensione piuttosto penalizzante. Un proverbio dice: «La fretta fa i figli ciechi». Pertanto, oltre a evitare la fretta di andare in pensione, è fondamentale comprendere bene le opportunità che il nostro sistema previdenziale offre.

Un nostro lettore, attento alle normative, ci pone un quesito in cui ci chiede semplicemente di confermare quanto ha già intuito correttamente.

«Buonasera, sono Mario, vostro lettore e ormai prossimo pensionato. A maggio compirò 66 anni. Ho già accumulato 42 anni di contributi e, calcoli alla mano, dovrei attendere ulteriori 10 mesi di lavoro per accedere alla pensione anticipata ordinaria. Tuttavia, l’azienda per cui lavoro chiuderà a fine mese, quindi dovrei optare per la quota 103, che però – secondo quanto ho appreso – prevede una forte riduzione dell’assegno pensionistico. Se non erro, però, nel 2021 ho maturato il diritto alla quota 100. All’epoca non ho considerato la possibilità di pensionarmi, poiché desideravo ancora lavorare e non avevo interesse a fare diversamente. Ora però, vi chiedo: è vero che posso andare in pensione con quota 100, che non ha riduzioni d’importo come la quota 103?»

Come evitare una pensione calcolata con il contributivo e tagliata, occhio alle regole

In effetti, il nostro lettore rappresenta l’esempio concreto di una situazione ben definita: avendo maturato precedentemente il diritto a una misura pensionistica del passato, oggi non più in vigore o comunque modificata, ha cristallizzato a proprio favore il diritto acquisito.

Questo significa che può esercitare tale diritto a prescindere dalle modifiche normative intervenute successivamente.

Il meccanismo, tecnicamente chiamato cristallizzazione del diritto, si applica perfettamente anche alla quota 100. Di conseguenza, il lettore può tranquillamente evitare di ricorrere alla quota 103 e, soprattutto, scongiurare il penalizzante calcolo contributivo.

La quota 103 paragonata alla quota 100, ecco cosa cambia tra le due misure per quotisti

La quota 103 è una misura entrata in vigore dal 2023. Essa consente il pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età, purché si siano accumulati almeno 41 anni di contributi. Invece, la quota 100 permetteva ugualmente di pensionarsi a partire dai 62 anni, ma con soli 38 anni di contributi versati.

Mentre la quota 100 prevedeva un calcolo misto della pensione e nessun limite massimo al trattamento spettante, con la quota 103 le regole sono cambiate in maniera sostanziale. Oggi, infatti, l’importo massimo della quota 103 non può superare 4 volte il trattamento minimo – che per il 2025 equivale a circa 603 euro mensili. Inoltre, la pensione viene calcolata interamente con il sistema contributivo, comportando un taglio significativo dell’importo: per chi aveva maturato oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, tale riduzione può addirittura superare il 30%.

Evita il calcolo contributivo della pensione chi ha cristallizzato il diritto alla quota 100

È chiaro che chi si trova oggi attorno ai 62 anni di età, suo malgrado deve adattarsi a usufruire della quota 103, anche se penalizzante. Tuttavia, coloro che, come il nostro lettore, hanno già raggiunto i 66 anni, dispongono oggettivamente di un’alternativa migliore per andare in pensione, evitando tagli e limiti imposti dalla quota 103.

È sufficiente, infatti, richiedere il diritto maturato con la quota 100. Dal momento che, avendo ora 66 anni e ben 42 anni di contributi, il nostro lettore aveva già maturato tutti i requisiti necessari nel 2021, può esercitare senza problemi la cosiddetta cristallizzazione del diritto a quota 100 e accedere immediatamente alla pensione.

In tal modo, la pensione che riceverà corrisponderà esattamente all’importo spettante, senza vincoli massimi né penalizzazioni derivanti dal calcolo contributivo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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