Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile bonus 200 euro bis e anche tris.
L’inflazione è così alta che 200 in più in busta paga non sono nemmeno lontanamente sufficienti.
Si è stimato che ogni famiglia, proprio a causa dell’aumento dei prezzi, dovrà spendere circa 1.950 euro l’anno in più. Il contributo, dunque, copre soltanto il 10% di tali incrementi.
Come sappiamo, il primo bonus è stato finanziato con l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che è passata dal 10 al 25%.
Il bonus 200 euro una tantum serve a poco, si vorrebbe riproporlo ad agosto e settembre
Unimpresa, l’unione nazionale di imprese, ha stimato che con l’inflazione al 6,5% già adesso, ogni famiglia dovrà spendere circa 1.950 euro l’anno in più. “I 200 euro annunciati dal governo, spiega l’associazione, coprono solo il 10% della spesa in più provocata dall’inflazione e quindi dall’aumento di tutti i prezzi”.
In sostanza, il beneficio serve a poco, almeno se rimane una misura una tantum.
Per questo motivo, secondo molte indiscrezioni, il governo potrebbe presto riproporre il bonus 200 euro anche nei prossimi mesi; ossia ad agosto e settembre. Il problema sta nel trovare le risorse adeguate senza ricorrere all’indebitamento. In questi giorni si stanno facendo alcune ipotesi su come reperire tali fondi.
Paradossalmente, tali risorse potrebbero arrivare anche grazie all’inflazione alta. Il motivo è semplice: con un forte aumento dei prezzi, come quello che stiamo vivendo in questo periodo, si generano anche dei maggiori introiti derivanti dall’Iva.
Oltre a questo, il settore del turismo sta vedendo una ripresa oltre le aspettative.
Ovviamente, allo stato attuale, il bonus 200 euro bis non niente di più che una semplice indiscrezione. Ma gli elementi a favore di questa ipotesi sono molteplici. Vi aggiorneremo sugli sviluppi di questa vicenda.