È caos nei cieli europei a causa dei tanti voli cancellati non solo per la mancanza di personale ma anche per i diversi scioperi. Domenica 17 luglio si preannuncia un’altra giornata ricca di disagi per chi deve volare. Si fermeranno infatti i piloti e gli assistenti di volo Ryanair, Easyjet e Volotea. Inoltre la protesta coinvolgerà anche le controllate della low cost irlandese Malta Air e Crewlink. Come fare allora per ottenere il rimborso in caso di voli cancellati?
Voli cancellati: quando si può ottenere il rimborso
Il rimborso del biglietto per voli cancellati è un diritto del passeggero tutelato dalle normative dell’Unione Europea.
Non si ha diritto invece alla compensazione pecuniaria se la compagnia aerea dimostra che la cancellazione è avvenuta per circostanze eccezionali come scioperi o maltempo. Inoltre se il passeggero è stato informato dei voli cancellati con almeno due settimane di preavviso. Inoltre nel periodo compreso tra 2 settimane e 7 giorni prima della partenza e nel caso in cui il vettore offra un volo alternativo con partenza non più di 2 ore prima rispetto all’orario originario e arrivo a destinazione massimo 4 ore dopo l’orario originario. In più meno di 7 giorni prima e nel caso il vettore offra un volo alternativo con partenza non più di 1 ora prima dell’orario previsto e arrivo massimo 2 ore dopo l’orario previsto in origine.
Come ricevere il rimborso
Per ricevere il rimborso per voli cancellati è fondamentale conservare il biglietto. Basta anche l’e-mail di conferma della compagnia aerea. In più serve l’eventuale carta di imbarco e gli scontrini di beni di prima necessità consumati a causa della cancellazione del volo. Bisogna quindi contattare la compagnia aerea mediante sito web, telefonicamente o e-mail ed attivare la pratica di rimborso. La risposta potrebbe non essere immediata per la mole di passeggeri. Un’altra strada percorribile è quella dell’assistenza legale mediante aziende specializzate nella tutela del passeggero. Indipendentemente dal prezzo del biglietto, l’indennizzo è compreso tra 250 e 600 euro. La domanda può essere presentata subito dopo il disservizio e fino ad un anno e mezzo dopo. Il consiglio è però quello di agire tempestivamente per evitare che il vettore possa attaccarsi a qualche cavillo rischiando così che si perda il rimborso.
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