Come ottenere l’assegno di vedovanza in aggiunta alle pensioni già percepite

Assegno di vedovanza e pensione di reversibilità, ecco come fare per prendere oltre 52 euro al mese in più e quasi 3.180 euro di arretrati.
1 ora fa
2 minuti di lettura
Come ottenere l’assegno di vedovanza in aggiunta alle pensioni già percepite
Foto © Licenza Creative Commons

Sono tante le misure e le prestazioni che, per scarsa conoscenza o per dimenticanza, i pensionati italiani lasciano all’INPS. Di fatto, si tratta di soldi buttati, poiché parliamo di prestazioni che rappresentano un diritto per i cittadini e che, se non richieste, si perdono per sempre, in quanto assoggettate a scadenza. Oggi, però, vediamo come una delle prestazioni aggiuntive meno richieste possa essere recuperata fino a 5 anni indietro, con un aumento immediato della pensione percepita e con il recupero di 5 anni di arretrati in un’unica soluzione. Si tratta dell’assegno di vedovanza.

“Buongiorno, sono una vostra lettrice e ho un dubbio che riguarda mia madre.

Lei ha 90 anni, è invalida al 100% con indennità di accompagnamento percepita dal dicembre 2018. È titolare soltanto della pensione di reversibilità di mio padre, morto nel 2010, poiché è stata sempre casalinga. Ho visitato il sito dell’INPS per cercare informazioni sull’assegno di vedovanza, che sembra possa essere richiesto da anziani che hanno l’assegno di reversibilità. Mi spiegate come funziona questa misura?”

Come ottenere l’assegno di vedovanza in aggiunta alle pensioni già percepite

Esistono maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, somme aggiuntive sulle pensioni e trattamenti di famiglia che, spesso, i pensionati, pur avendone diritto, non richiedono all’INPS. In questo modo, si genera il fenomeno noto come “diritti inespressi”.
In termini pratici e senza troppi tecnicismi, si tratta di somme spettanti al titolare della pensione che l’INPS non eroga automaticamente, attendendo piuttosto che il pensionato presenti un’apposita richiesta.

Rientra in questi trattamenti di famiglia anche l’assegno di vedovanza, che interessa la nostra lettrice.

Ogni prestazione, integrazione o beneficio destinato al pensionato è sottoposto a specifici requisiti. Anche l’assegno di vedovanza non fa eccezione. Tutto ciò che spetta a un pensionato ha una data di scadenza, essendo sottoposto alla cosiddetta prescrizione.

Dunque, se decorrono 5 anni dalla data in cui l’interessato ha maturato il diritto a un determinato trattamento, tale diritto non può più essere recuperato. Vale anche per l’assegno di vedovanza di cui parliamo oggi.

Assegno di vedovanza, a chi si rivolge, cos’è e come si ottiene

Cos’è l’assegno di vedovanza? È una somma aggiuntiva sulla pensione, destinata a chi possiede determinati requisiti, propri e riferiti al pensionato deceduto di cui si percepisce la pensione di reversibilità. L’assegno di vedovanza può arrivare fino a 52,91 euro al mese per chi rispetta tutte le condizioni previste, compresa la soglia reddituale da non superare.

Per quanto riguarda i requisiti, l’assegno di vedovanza ne prevede diversi. A partire da quello relativo alla pensione di reversibilità: deve derivare da un pensionato deceduto che percepiva un trattamento da lavoratore dipendente, sia del settore privato sia di quello pubblico. Rimangono quindi esclusi i titolari di pensioni a carico del fondo lavoratori autonomi (commercianti, artigiani e così via).

I requisiti utili a prendere questa somma aggiuntiva sulla pensione di reversibilità

Il richiedente l’assegno di vedovanza deve:

  • Essere titolare di pensione di reversibilità;
  • Possedere l’indennità di accompagnamento o essere invalido con riduzione totale e al 100% della capacità lavorativa;
  • Avere un reddito annuo non superiore a 32.148,88 euro.

Chi ha un reddito non oltre 28.659,42 euro può ottenere l’assegno intero, pari a 52,91 euro.

Se i redditi superano questa soglia ma non eccedono 32.148,88 euro, l’assegno di vedovanza viene comunque riconosciuto, ma in misura ridotta a 19,59 euro mensili.

La domanda va presentata all’INPS e, come detto, rientra nel novero dei trattamenti di famiglia. La decorrenza della somma aggiuntiva sulla pensione, qualunque essa sia, parte dal primo giorno successivo al mese di presentazione della richiesta.

Tuttavia, in sede di presentazione, è possibile chiedere la decorrenza anticipata della prestazione, dal momento che la prescrizione per l’assegno di vedovanza è di 5 anni.

In questo modo, è possibile recuperare 60 mensilità mai percepite prima, sempre a condizione che i requisiti fossero già in essere nei periodi pregressi.
Così facendo, si possono arrivare a ottenere quasi 3.180 euro di arretrati.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Pensione italiana a stranieri: quanto bisogna lavorare?
Articolo precedente

Pensione italiana a stranieri: quanto bisogna lavorare?

pay tv
Articolo seguente

Pay tv in Italia, chi ha più abbonati e quanto guadagnano?