Come ottenere il rimborso del 730 se si è disoccupati o senza sostituto d’imposta

Come ottenere il rimborso del 730 se si è disoccupati o senza sostituto d’imposta? Ecco tutto quello che c'è da sapere.
2 ore fa
5 minuti di lettura
rimborso 730
Foto © Pixabay

Anche chi è disoccupato o senza sostituto d’imposta può ottenere il rimborso 730. Ma come fare? Ebbene, in questa guida forniremo informazioni dettagliate su chi deve fare la dichiarazione dei redditi, le tempistiche di rimborso e come funziona il processo per chi non ha un sostituto d’imposta.

Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi se si percepisce la Naspi?

Coloro che, nel corso dello stesso anno, hanno percepito sia lo stipendio che l’indennità di disoccupazione Naspi si ritrovano ad avere due CU, uno rilasciato dal datore di lavoro e l’altro dall’INPS.

In tale circostanza vi è l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. Tale obbligo sussiste anche nel caso in cui, oltre alla CU dell’Inps, si hanno altri redditi, come ad esempio quelli percepiti dalla riscossione del canone di affitto di una casa data in locazione.

Chi ha percepito esclusivamente la disoccupazione non ha l’obbligo di presentazione, ma è vivamente consigliato presentare il modello 730. In questo modo è possibile verificare la corretta applicazione delle detrazioni da parte dell’Inps sugli emolumenti corrisposti a titolo di indennità di disoccupazione NASPI.

Rimborso 730: cos’è e come funziona

Attraverso la dichiarazione dei redditi i contribuenti forniscono alle autorità fiscali le informazioni inerenti le proprie entrate reddituali, eventuali crediti fiscali e detrazioni. Soffermandosi su quest’ultime ricordiamo che ci sono alcune voci, come ad esempio gli interessi sul mutuo della prima casa, le spese scolastiche dei figli e le spese mediche che possono essere portate in detrazione per rendere meno gravosa l’Irpef da pagare al Fisco. Una volta compilata la dichiarazione dei redditi, infatti, è possibile determinare l’entità delle tasse da pagare a conguaglio oppure il valore del rimborso a cui si ha diritto. Il rimborso IRPEF attraverso il modello 730, in effetti, consiste nella restituzione degli importi versati in eccesso rispetto a quanto effettivamente dovuto in tasse.

Il relativo rimborso viene generalmente accreditato in busta paga o sul trattamento pensionistico. Chi è disoccupato e non ha un sostituto d’imposta, però, deve seguire un procedimento diverso.

Rimborso 730 per disoccupati: chi paga e quando arriva

Se un contribuente non ha il sostituto d’imposta, come ad esempio le persone disoccupate senza indennità, il rimborso 730 viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In tale circostanza le tempistiche di accredito possono risultare più lunghe rispetto a coloro che hanno un sostituto d’imposta poiché l’Agenzia delle Entrate deve effettuare dei controlli più approfonditi prima di erogare il rimborso. Generalmente il pagamento ha luogo tra ottobre e dicembre dell’anno di presentazione del modello 730, ma come già detto le tempistiche risultano differenti a seconda della velocità con cui il Fisco effettua le dovute verifiche.

Inps come sostituto d’imposta

I disoccupati che percepiscono la NASPI, inoltre, possono ottenere l’accredito del rimborso 730 direttamente sull’indennità. In tal caso è l’INPS a fungere da sostituto d’imposta e a versare il rimborso. Come ricordato sullo stesso sito dell’istituto di previdenza infatti:

“Ogni anno, oltre 7 milioni di contribuenti, nel proprio modello 730, indicano l’INPS come sostituto d’imposta, in quanto percepiscono prestazioni previdenziali e assistenziali erogate dall’Istituto. L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, effettua i conguagli che derivano dalla liquidazione della dichiarazione dei redditi. I contribuenti possono verificare le risultanze contabili della propria dichiarazione e i relativi esiti tramite servizio online Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino, al quale si accede previa autenticazione”.

Come compilare il modello 730 per ottenere il rimborso senza sostituto d’imposta

Per ottenere il rimborso 730 senza sostituto d’imposta bisogna prestare la massima attenzione in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Entrando nei dettagli, quando si presenta il modello 730, sia ordinario che precompilato, bisogna avere l’accortezza di indicare, nella sezione inerente i dati del contribuente, la lettera “A” nella casella “730 senza sostituto“.

Nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” bisogna inoltre barrare la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto“. Quest’ultima casella deve essere barrata anche nel caso in cui si tratti di un erede che deve presentare la dichiarazione dei redditi per conto del contribuente deceduto. In quest’ultimo caso gli altri campi della sezione non devono essere compilati.

Come si calcola il rimborso 730

L’importo del rimborso 730 si calcola tenendo conto delle ritenute Irpef, delle addizionali comunali e regionali. Si prendono in considerazione anche le spese detraibili, come ad esempio quelle mediche o le spese sostenute per l’Università dei figli. Se ci si rivolge ad un professionista, sarà quest’ultimo a rendere noto il valore del rimborso, o dell’eventuale saldo a debito. Se si opta per il 730 Precompilato, l’eventuale credito viene visualizzato prima dell’invio della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate.

Modalità di pagamento: come può essere accreditato il rimborso

Il rimborso viene eseguito direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente bancario o postale indicato dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi. A tal proposito si invita a indicare il codice IBAN corretto onde evitare spiacevoli inconvenienti. Nel caso in cui non venga indicato il codice IBAN sul modello 730, il rimborso viene erogato tramite titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane S.p.A., ovvero un assegno vidimato.

Come richiedere il rimborso

Per ottenere l’accredito bisogna indicare il codice IBAN del conto corrente postale o bancario in sede di dichiarazione dei redditi. Si ricorda, comunque, che la richiesta di accredito dei rimborsi fiscali sul proprio conto corrente può essere effettuata in ogni momento. A tal fine è possibile avanzare la richiesta direttamente online, attraverso l’applicazione ad hoc disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Si deve accedere all’area riservata sul sito dell’ente dell’amministrazione finanziaria e seguire il seguente percorso: “Servizi per – Richiedere – Accredito rimborso e altre somme su c/c”.

In alternativa è possibile utilizzare l’apposito modello, disponibile sempre sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che deve essere inviato tramite PEC ad un ufficio dell’ente di amministrazione finanziaria, preferibilmente alla Direzione Provinciale di competenza. Un’altra strada consiste nel consegnare il modello cartaceo e con firma autografa di persona presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, avendo cura di allegare la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità. In caso di delega bisogna allegare anche il documento della persona delegata. In caso di dubbi, per richiedere il rimborso, è possibile chiedere l’aiuto ad un intermediario, come un CAF o un commercialista.

Verifica dello stato del rimborso

Per verificare lo stato del rimborso è possibile rivolgersi al CAF o comunque all’intermediario che ha predisposto la dichiarazione dei redditi. In alternativa si può controllare lo stato del rimborso nella sezione pagamenti e rimborsi disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Per effettuare l’accesso bisogna utilizzare le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Nel caso in cui non si riesca ad effettuare tale verifica online, è sempre possibile contattare l’Agenzia delle Entrate telefonicamente oppure recandosi di persona presso uno degli uffici territoriali.

Cosa fare se non arriva il rimborso

In determinati casi l’Agenzia delle Entrate può non accreditare la somma dovuta al contribuente e di conseguenza il rimborso 730 non arriva. Tale circostanza si verifica se, ad esempio, il beneficiario del rimborso e il titolare del conto non coincidono oppure se sono state indicate delle coordinate sbagliate. In questo caso l’Agenzia fa un altro tentativo di pagamento. Se anche il secondo tentativo non va a buon fine, allora il contribuente deve presentare un’istanza per l’erogazione del rimborso presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di competenza territoriale.

In alcuni casi, inoltre, il rimborso può registrare dei ritardi per via dei controlli fiscali. L’Agenzia delle Entrate in tale circostanza invia apposita comunicazione al contribuente interessato. Quest’ultimo ha il compito di fornire la documentazione e i chiarimenti richiesti dall’ente di amministrazione finanziaria.

Conclusione

Per coloro che non hanno un sostituto d’imposta, come nel caso di molti disoccupati, è fondamentale monitorare le procedure e le tempistiche per ottenere il rimborso del 730 in modo tale da evitare di incorrere in spiacevoli situazioni. Utilizzare i servizi dell’Agenzia delle Entrate o affidarsi a un intermediario, come ad esempio un Caf, può semplificare il processo e garantire che tutto sia fatto correttamente.

Riassumendo

  • Coloro che, nel corso dello stesso anno, hanno percepito sia lo stipendio che la Naspi devono presentare obbligatoriamente la dichiarazione dei redditi.
  • L’Agenzia delle Entrate ha il compito di effettuare il rimborso 730 a favore dei soggetti senza sostituti d’imposta.
  • I disoccupati che percepiscono la NASPI possono ottenere l’accredito del rimborso 730 direttamente con l’indennità.
  • L’accredito del rimborso avviene direttamente sul conto corrente bancario o postale. In alternativa l’erogazione avviene con un assegno vidimato.
  • Se il rimborso non arriva bisogna rivolgersi all’Agenzia delle Entrate.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Aumento pensioni 2025
Articolo precedente

Rivalutazione delle pensioni: ecco i calcoli, gli aumenti e i tagli che generano polemiche feroci