“Si potrebbe dire che la vacanza è una sorta di tempo del gioco: esiste solo nel momento in cui si può interrompere lo scorrere della vita lavorativa e inserire uno stop, una pausa, appunto un momento in cui si sospende ciò che si fa quotidianamente”, afferma Domenico Canciani. A partire dagli impegni di famiglia fino ad arrivare a quelli lavorativi sono davvero tante le cose con cui dover fare i conti tutti i giorni. Non stupisce, pertanto, che tutti quanti desideriamo prima o poi staccare la spina e trascorrere dei momenti all’insegna del relax.
Un desiderio che aumenta soprattutto con l’arrivo dell’estate, quando non si vede l’ora di fare un bel tuffo in mare e prendere il sole mentre si è sdraiati sulla spiaggia. Non sempre però le cose vanno come sperato. Lo sanno bene, purtroppo, coloro che dopo aver prenotato le vacanze si ritrovano a soggiornare presso una struttura non all’altezza delle aspettative. Una situazione indubbiamente poco piacevole per cui è bene sapere come fare per ottenere il rimborso.
Come farsi rimborsare il prezzo della vacanza se l’hotel non è all’altezza di quanto promesso
Nel momento in cui ci si accinge a prenotare una vacanza può capitare a tutti di lasciarsi ammaliare dalle foto online o presenti sui cataloghi. Tutte immagini bellissime, che fanno proiettare subito la mente al luogo dove ci accingiamo a trascorrere dei giorni di relax. Peccato che una volta giunti sul posto le cose non sono come prospettato. Può capitare purtroppo di trovarsi dinnanzi ad una struttura scadente e non all’altezza rispetto a quanto promesso. Una situazione indubbiamente poco piacevole, per cui è bene sapere come comportarsi onde evitare la beffa oltre al danno. Ma cosa fare?
Innanzitutto è bene ricordare che quando si prenota un hotel si stipula di fatto un contratto di prenotazione alberghiera.
Sostituzione, rimborso o risarcimento: chi ne ha diritto
Se appena giunti in struttura quest’ultima non rispecchia le aspettative, il cliente può far presente la questione al direttore e chiedere ad esempio di sostituire la stanza. Il tutto, ovviamente, senza alcun costo aggiuntivo. Nel caso in cui non si riesca a trovare una soluzione, allora è possibile richiedere il rimborso di quanto pagato. A tal fine deve essere inviato un reclamo in forma scritta, attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure Pec.
Tale operazione deve essere effettuata entro dieci giorni dal rientro dalla vacanza rovinata. Secondo la Corte di Cassazione, comunque, l’eventuale ritardo non pregiudica il diritto a ottenere il rimborso. Questo a patto che la richiesta venga presentata entro un anno dal rientro dal viaggio. Nel caso in cui il direttore della struttura o l’agenzia di viaggi rifiuti la richiesta di rimborso è possibile dare il via ad una causa civile.
È necessario, quindi, munirsi di tutte le prove possibili, come ad esempio foto presenti sul sito e quelle effettive al momento dell’arrivo in struttura. Oltre al rimborso è possibile chiedere in determinati casi anche il risarcimento del danno da vacanza rovinata. In tal caso non si tratta di danni solo economici, ma anche e soprattutto morali.