Come prendere una pensione 2024 di circa 600 euro, ecco il diritto all’integrazione

Ecco come arrivare a prendere una pensione 2024 integrata al minimo e quali sono i requisiti da detenere per poter godere dei relativi aumenti di trattamento.
9 mesi fa
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Chi prende meno di 598 al mese di pensione 2024 può godere di un trattamento più alto grazie ad un particolare strumento reso disponibile dall’INPS. Parliamo dell‘integrazione al trattamento minimo. Una pensione integrata al minimo non può scendere sotto un determinato importo. Questo però solo se il pensionato rispetta le condizioni utili al godimento di questo autentico incremento della prestazione. Oggi vedremo nel dettaglio come funziona l’integrazione al trattamento minimo, quali sono i requisiti contributivi da rispettare e quali quelli reddituali che in alcuni casi tirano dentro anche il reddito coniugale.

“Buonasera, sono una donna che prende una pensione davvero bassa. Da gennaio prendo 320 euro al mese. Sono in pensione dal 2020 e prima prendevo un trattamento al di sotto dei 300 euro. Secondo voi da cosa dipende? Dai contributi che ho versato? Sono andata in pensione con 22 anni di contributi tutti da lavoratrice autonoma. Ho aperto una merceria nel 1999 e l’ho chiusa quando sono andata in pensione. Se avessi saputo che prendevo una pensione così bassa, avrei scelto di fare la dipendente. O dipende dai redditi che abbiamo io e mio marito? Si parla tanto di pensioni minime sopra i 500 euro, di Assegno sociale senza contributi che supera i 500 euro ed io con i miei 20 anni di versamenti non posso avere una pensione più alta? Cosa posso fare per aumentare ciò che prendo?”

Come prendere una pensione 2024 di circa 600 euro, ecco il diritto all’integrazione

L’integrazione al trattamento minimo non è altro che quello strumento previdenziale che permette ad un pensionato che percepisce una pensione troppo bassa di rendere il trattamento più dignitoso. L’integrazione che può portare una pensione a 598,61 al mese come stabilito dall’INPS per l’anno 2024 spetta però soltanto a titolari di trattamenti che nascono nel sistema misto. In pratica nulla da fare per l’aumento di pensione con l’integrazione per i pensionati che hanno il primo contributo a qualsiasi titolo versato successivo al 31 dicembre 1995.

Chi rientra nel contributivo non può godere di questo vantaggio. Inoltre non tutti quelli che sono nel misto, possono godere dell’integrazione. Infatti bisogna fare riferimento ai redditi individuali del pensionato o cumulati con quelli del coniuge. È molto da questo punto di vista cambia in base alla data in cui il pensionato ha ricevuto il primo rateo di pensione.

Cosa cambia per chi ha preso la prima pensione prima, dopo o durante il 1994

L’anno di riferimento che cambia le regole dell’integrazione dei pensionati è il 1994. Infatti cambiano le soglie reddituali e le regole, in base alla data di liquidazione della pensione. Se prima del 1994, dopo il 1994 o durante il 1994. Anzi per le pensioni nate prima del 1994 il reddito coniugale non incide e si guarda soltanto al reddito individuale. I redditi di riferimento sono sempre i soliti, e cioè tutti quelli che rientrano nel calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Non si tiene conto del reddito della pensione su cui si deve applicare l’eventuale integrazione, il reddito della casa di abitazione ed i TFR (Trattamenti di Fine Rapporto). In alcuni casi non si tengono in considerazione le competenze arretrate percepite in un determinato anno di imposta. La pensione 2024 quindi può essere integrata al minimo ma in misura differente in base alla data di liquidazione della pensione.

Come calcolare la maggiorazione spettante e differenze tra maggiorazione piena o ridotta per la pensione 2024

In base al reddito cambia in primo luogo la possibilità di prendere l’integrazione della pensione. E poi cambia l’incidenza dell’integrazione che non sempre è piena. Parliamo di integrazione piena quando un pensionato che prende una pensione più bassa del trattamento minimo, riceve una integrazione che porta la sua pensione proprio a raggiungere la soglia del trattamento minimo.

Per esempio un pensionato con 350 euro di pensione prende la maggiorazione piena se la sua pensione raggiunge i 598,61 euro, godendo di fatto di una maggiorazione di 248,61 euro. Se invece non arriva a quell’importo, perché magari con l’integrazione arriva a 500 euro, vuol dire che ha condizioni reddituali che non lo consentono. Sia individuali che a volte cumulate con il coniuge. E sono regole che valgono anche per la pensione 2024.

Ecco le soglie reddituali da non superare

Come anticipato prima, per le pensioni liquidate prima del 1994, il limite di reddito che un pensionato non deve superare per godere della maggiorazione è pari a 7.781,93 euro. E parliamo di maggiorazione piena. Perché per rientrare almeno in quella ridotta, il limite di reddito individuale non deve superare 15.563,86 euro. Queste soglie di reddito individuale riguardano tutti i pensionati, anche quelli che devono considerare i redditi cumulati con quelli del coniuge. Per esempio, chi ha percepito la prima pensione tra il primo gennaio 1994 ed il 31 dicembre 1994, al netto del reddito individuale proprio come prima detto, non deve superare un reddito coniugale da 31.127,72 euro per l’integrazione piena e da 38.909,65 euro per l’integrazione ridotta. Se invece il primo rateo di pensione è successivo al 31 dicembre 1994, le soglie per l’integrazione piena sono fino a 23.345,79 euro di reddito coniugale e per quella ridotta fino a 31.127,72 euro. Ecco spiegato come prendere una pensione 2024 di circa 600 euro.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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