Purtroppo sono davvero una brutta tegola, sia per gli sfortunati protagonisti che per le assicurazioni. Stiamo parlando dei danni da maltempo, eventi climatici che possono provocare ingenti problemi ai nostri beni, come ad esempio le auto o gli immobili. In questo caso l’assicurazione dovrebbe garantire una certa copertura, ma a quanto pare non sempre il cliente viene risarcito. Come fare quindi per far valere i propri diritti in questo caso?
Le insidie della natura
Alluvioni e terremoti sono tragedie che travalicano il concetto stesso di danni da maltempo, in quanto provocano morti e distruzione che necessitano poi l’intervento del Governo.
Ovviamente, la risposta è assolutamente no. A quanto pare però molte assicurazioni fanno le furbette e c’è voluto un caso specifico di Torino per aprire un nuovo capitolo nella storia della giurisprudenza nostrana. L’automobilista in questione è stato impegnato per molto tempo in questa battaglia legale, visto che il caso era alquanto controverso. Si trattava di un’auto usata, il cui valore di mercato era quindi di 5000 euro, ma i danni provocati dalla grandine richiedevano una riparazione di ben 6000 euro. Un controsenso, insomma, ma in realtà è un fatto che capita abbastanza spesso, soprattutto quando si tratta di operazioni da fare alle auto usate.
Danni maltempo, l’assicurazione deve pagare
Com’è andata a finire la disputa di Torino? L’auto era una Fiat Doblò ormai da tempo fuori mercato, l’assicurazione non voleva pagare tale somma e proponeva un proprio carrozziere.
“La clausola del contratto che prevede la decadenza dell’indennizzo in caso di riparazione presso altro centro di autoriparazione è nulla. È una clausola vessatoria per lo squilibrio di obblighi e diritti derivanti dal contratto, non oggetto di specifica trattativa individuale, e non conoscibile in ragione della modalità di redazione del modulo contrattuale in violazione dell’articolo 166 del codice assicurazioni”.
Le statistiche comunque ci dicono che le compagnie assicurative sono sempre più restie a pagare questo genere di danni. E questo perché riescono ad inserire nei propri contratti clausole accessorie poco chiare che però “scoprono” l’assicurato da eventuali incidenti di questo genere. Per questo motivo, la sentenza di Torino diventa un precedente importante, e in sintesi la cosa migliore da fare, quando accade un evento del genere, è proprio quella di rivolgersi alla giustizia per avere il risarcimento dovuto. Come abbiamo visto, infatti, molto spesso, queste clausole accessorie sono inidonee e vanno quindi cancellate dai tribunali.
I punti chiave…
- non sempre le compagnie assicurative risarciscono per danni da maltempo;
- un caso del Tribunale di Torino ha giurisprudenza e dà ragione all’automobilista;
- l’assicurazione condannata a pagare 10 mila euro, risarcendo danni e spese processuali.