Come richiedere il risarcimento danni da maltempo all’assicurazione?

Non sempre le assicurazioni pagano per i danni da maltempo, ecco quindi come fare per richiedere il dovuto risarcimento.
2 mesi fa
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danni maltempo

Purtroppo sono davvero una brutta tegola, sia per gli sfortunati protagonisti che per le assicurazioni. Stiamo parlando dei danni da maltempo, eventi climatici che possono provocare ingenti problemi ai nostri beni, come ad esempio le auto o gli immobili. In questo caso l’assicurazione dovrebbe garantire una certa copertura, ma a quanto pare non sempre il cliente viene risarcito. Come fare quindi per far valere i propri diritti in questo caso?

Le insidie della natura

Alluvioni e terremoti sono tragedie che travalicano il concetto stesso di danni da maltempo, in quanto provocano morti e distruzione che necessitano poi l’intervento del Governo.

Ma anche una forte grandinata può provocare non pochi danni alle nostre auto, come ad esempio scheggiare un finestrino, rompere i lunotti o danneggiare la carrozzeria. In questo caso cosa bisogna fare? Il cliente deve metterci di tasca sua i soldi della riparazione oppure può chiedere un risarcimento all’assicurazione? Del resto, queste assicurazioni a cosa servono? Soltanto per coprirci in caso di sinistro? E paghiamo centinaia di euro ogni anno solo per eventuali incidenti che il più delle volte non si verificano (per fortuna) mai o solo una volta nella vita?

Ovviamente, la risposta è assolutamente no. A quanto pare però molte assicurazioni fanno le furbette e c’è voluto un caso specifico di Torino per aprire un nuovo capitolo nella storia della giurisprudenza nostrana. L’automobilista in questione è stato impegnato per molto tempo in questa battaglia legale, visto che il caso era alquanto controverso. Si trattava di un’auto usata, il cui valore di mercato era quindi di 5000 euro, ma i danni provocati dalla grandine richiedevano una riparazione di ben 6000 euro. Un controsenso, insomma, ma in realtà è un fatto che capita abbastanza spesso, soprattutto quando si tratta di operazioni da fare alle auto usate.

Danni maltempo, l’assicurazione deve pagare

Com’è andata a finire la disputa di Torino? L’auto era una Fiat Doblò ormai da tempo fuori mercato, l’assicurazione non voleva pagare tale somma e proponeva un proprio carrozziere.

Il tribunale di Torino, sezione civile, ha ragliato corto e ha dato pienamente ragione all’automobilista, condannando l’assicurazione a pagare addirittura 10 mila euro, 6000 per i danni, più 4000 per le spese del processo. Ecco la sentenza:

“La clausola del contratto che prevede la decadenza dell’indennizzo in caso di riparazione presso altro centro di autoriparazione è nulla. È una clausola vessatoria per lo squilibrio di obblighi e diritti derivanti dal contratto, non oggetto di specifica trattativa individuale, e non conoscibile in ragione della modalità di redazione del modulo contrattuale in violazione dell’articolo 166 del codice assicurazioni”.

Le statistiche comunque ci dicono che le compagnie assicurative sono sempre più restie a pagare questo genere di danni. E questo perché riescono ad inserire nei propri contratti clausole accessorie poco chiare che però “scoprono” l’assicurato da eventuali incidenti di questo genere. Per questo motivo, la sentenza di Torino diventa un precedente importante, e in sintesi la cosa migliore da fare, quando accade un evento del genere, è proprio quella di rivolgersi alla giustizia per avere il risarcimento dovuto. Come abbiamo visto, infatti, molto spesso, queste clausole accessorie sono inidonee e vanno quindi cancellate dai tribunali.

I punti chiave…

  • non sempre le compagnie assicurative risarciscono per danni da maltempo;
  • un caso del Tribunale di Torino ha giurisprudenza e dà ragione all’automobilista;
  • l’assicurazione condannata a pagare 10 mila euro, risarcendo danni e spese processuali.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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