Come richiedere la NASpI: guida pratica

Ecco una guida completa riguardante i requisiti, le modalità di richiesta, l'importo, la durata e altre condizioni legate alla NASpI
1 mese fa
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Naspi calcolo
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La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile riconosciuta a chi perde involontariamente il proprio lavoro. Viene erogata dall’INPS su richiesta dell’interessato e rappresenta uno dei principali strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria.

Questa guida completa fornisce tutte le informazioni necessarie riguardanti i requisiti, le modalità di richiesta, l’importo, la durata e altre condizioni legate alla NASpI.

Requisiti per la NASpI

Per ottenere l’indennità di disoccupazione NASpI, è necessario soddisfare requisiti specifici.

In particolare si tratta dei seguenti:

  • perdita del lavoro involontaria: il lavoratore deve aver perso il lavoro per causa indipendente dalla propria volontà, come licenziamento, scadenza di un contratto a tempo determinato o altri eventi simili. Non è invece concessa in caso di dimissioni volontarie (salvo giusta causa) o di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
  • contribuzione minima: è richiesto che il lavoratore abbia versato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione. Anche i periodi di maternità obbligatoria, malattia dei figli fino agli 8 anni di età e lavoro all’estero sono inclusi nel computo dei contributi.

Questi requisiti rappresentano una base fondamentale per l’accesso alla NASpI e devono essere integralmente soddisfatti.

Soggetti ammessi alla NASpI

La NASpI spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno, dunque, perduto involontariamente l’occupazione, compresi:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Dal 1° gennaio 2022 la prestazione spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

Gli esclusi

Non tutti i lavoratori subordinati possono, quindi, beneficiare della NASpI. In particolare, sono esclusi:

  • lavoratori autonomi e liberi professionisti.
  • collaboratori coordinati e continuativi, per i quali esiste la Dis-Coll, un’indennità specifica per questa categoria.
  • dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni (per i quali esistono altre misure)
  • operai agricoli a tempo determinato;
  • lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.

Come fare domanda per la NASpI

La richiesta della prestazione deve essere presentata per via telematica, con accesso diretto al servizio online INPS dedicato alla NASpI tramite credenziali SPID, CIE (carta identità elettronica) o CNS (carta nazionale servizi).

In alternativa si può fare richiesta tramite:

  • patronato – ci si può rivolgere ai servizi di assistenza per presentare la domanda con supporto professionale;
  • contact Center INPS – chiamando il numero 803.164 da rete fissa (gratuito) o lo 06.164.164 da cellulare (costo in base al proprio piano tariffario).

Una volta presentata la domanda, il richiedente deve anche iscriversi presso il centro per l’impiego locale, dove dovrà dichiarare la propria immediata disponibilità al lavoro (DID). Questo passaggio è fondamentale per accedere all’indennità.

Termini per presentare la domanda

La domanda di NASpI deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. In alcune circostanze particolari, come in caso di maternità o malattia indennizzate, il termine di 68 giorni inizia a decorrere dal termine di tali periodi.

Se la domanda viene presentata entro gli 8 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, l’indennità sarà erogata a partire dall’ottavo giorno. In caso di presentazione successiva, il diritto all’indennità decorre dal giorno seguente alla domanda, sempre entro i termini di legge.

Calcolo dell’Importo della NASpI

Per quanto riguarda il calcolo dell’importo NASpI, ciò avviene in base alla retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni di lavoro.

Il calcolo segue queste regole:

  • 75% della retribuzione media: se la retribuzione media è inferiore o uguale a 1.425,21 € (soglia 2024), l’indennità sarà pari al 75% di tale importo.
  • 75% + 25% della differenza: per retribuzioni superiori a 1.425,21 €, l’indennità sarà pari al 75% della soglia base più il 25% della differenza tra la retribuzione media e conto importo.

Il massimo NASpI, ad esempio, per il 2024 è fissato a 1.550,42 € mensile. Questo rappresenta il limite massimo oltre il quale non si può ricevere un’indennità maggiore, indipendentemente dalla retribuzione precedentemente percepita.

Durata e riduzione della NASpI

La NASpI ha una durata che dipende dal periodo di contribuzione del lavoratore. In linea generale, viene erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contributo accreditato negli ultimi 4 anni, fino a un massimo di 24 mesi (104 settimane).

Ad esempio, se un lavoratore ha versato contributi per 36 mesi, avrà diritto a un’indennità per 18 mesi.
L’importo della NASpI non rimane fisso per tutta la durata del beneficio. Dal 6° mese in poi, l’indennità si riduce mensilmente del 3%. Per i lavoratori che hanno compiuto 55 anni, la riduzione scatta dall’8° mese.

Questa riduzione progressiva mira a incentivare il beneficiario a reinserirsi nel mercato del lavoro il più velocemente possibile, mantenendo però un sostegno economico per un periodo congruo.

Esempio

Supponiamo il sig. Rossi che presenta una situazione come di seguito riportata:

  • Anno di nascita = 1979 (età 45)
  • Cessazione rapporto lavoro = 31/08/2024
  • Domanda Naspi = 16/09/2024
  • Retribuzione imponibile anno 2022 = 35.000 euro
  • Retribuzione imponibile anno 2023 = 35.000 euro
  • Retribuzione imponibile anno 2024 = 15.000 euro
  • Numero settimane contributive dal 2022 al 2024 = 119

In tal caso, il termine ultimo per la presentazione della domanda NASPI sarebbe il 7 novembre 2024. Il sig. Rossi ha fatto domanda oltre l’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro. Quindi, la NASpi decorerà dal 17 settembre 2024, ossia il giorno dopo la presentazione della richiesta. La Naspi gli spetterà per 59,5 settimane, ossia la metà di 119 settimane (412 giorni). In merito all’importo:

  • per i primi 5 mesi, la Naspi netta mensile sarà di circa 1.390 euro
  • dal 6° mese in poi inizierà a diminuire del 3% mensile.

Cessazione della NASpI

Esistono varie circostanze in cui si può perdere il diritto alla NASpI, tra cui:

  • ritorno al lavoro: se il beneficiario trova un impiego, anche temporaneo, l’indennità viene sospesa.
  • raggiungimento dell’età pensionabile: quando il beneficiario raggiunge i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, la NASpI cessa;
  • mancata partecipazione alle attività di reinserimento lavorativo: la non partecipazione ingiustificata alle attività di orientamento e formazione proposte dai centri per l’impiego può comportare la decadenza dal beneficio;
  • dimissioni volontarie: le dimissioni durante il periodo di fruizione della NASpI comportano la cessazione immediata dell’indennità.

All’INPS bisogna comunicare qualsiasi variazione del proprio stato di disoccupazione.

La NASpI è compatibile con l’attività lavorativa ma entro certi limiti reddituali. Oltre detti limiti, la NASpI di riduce, fino ad essere persa.

Conclusione

La NASpI rappresenta un importante strumento di sostegno per chi perde il lavoro in modo involontario. Conoscere i requisiti, i diritti ei doveri associati all’indennità di disoccupazione è fondamentale per garantirsi il corretto accesso al beneficio e per poterlo utilizzare nel miglior modo possibile.

Restare aggiornati sulle novità legislative, come quelle introdotte per il 2024, è altrettanto importante per chi si trova in una situazione di disoccupazione o per chi vuole aspirare alla propria carriera lavorativa.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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