Come richiedere i permessi lavorativi con la Legge 104

Come richiedere i permessi lavorativi con la Legge 104? Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla procedura da seguire e chi ne ha diritto.
1 mese fa
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permessi legge 104
Foto © Pixabay

La Legge 104 del 5 febbraio 1992 è stata introdotta con l’intento di promuovere la piena integrazione nella famiglia, nella società e nel mondo del lavoro delle persone con uno stato di disabilità. Varie sono le misure che lo Stato mette in campo per raggiungere questi obiettivi, come ad esempio l’agevolazione acquisto auto legge 104 e i permessi retribuiti. Quest’ultimi sono concessi ai lavoratori disabili per permettere loro di avere del tempo a disposizione per riposarsi e recuperare le energie. Ne hanno diritto anche i caregiver, cioè i lavoratori che prestano assistenza ad un familiare non autosufficiente.

Ma come fare per richiedere i permessi lavorativi con la legge 104? Ecco come funziona.

Cosa sono i permessi lavorativi della Legge 104/92

I permessi legge 104 sono previsti dall’articolo 33 della stessa legge. Si tratta in pratica di giorni di permesso retribuiti che i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, possono richiedere per provvedere alla cura di sé stessi se affetti da uno stato di disabilità oppure per prestare assistenza ad un familiare non autosufficiente. Si rivelano essere, pertanto, uno strumento fondamentale per garantire alle persone disabili di ricevere l’assistenza di cui necessitano. Allo stesso tempo si intende aiutare i caregiver a svolgere il proprio ruolo senza tuttavia rinunciare al proprio lavoro.

A tal fine i soggetti interessati possono assentarsi dal posto di lavoro beneficiando di tre giorni di permessi al mese retribuiti. Quest’ultimi possono essere frazionati anche ad ore. Il datore di lavoro non può mai rifiutare la richiesta di permessi Legge 104. È però opportuno, ove possibile, concordare con il datore anticipatamente i giorni di permesso in modo tale da poter permettere all’azienda di poter organizzare al meglio la propria attività, tenendo conto dell’assenza di un lavoratore.

Chi può richiedere i permessi lavorativi

I permessi Legge 104 possono essere richiesti dai lavoratori dipendenti alle prese con una stato di disabilità.

Quest’ultimi ne hanno diritto per sé stessi se viene riconosciuto lo stato di gravità. Ne hanno diritto anche i lavoratori che assistono un familiare non autosufficiente. Entrando nei dettagli ne possono fare richiesta i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, parenti e affini entro il secondo grado. Se i soggetti finora citati sono deceduti, invalidi oppure hanno un’età pari almeno a 65 anni, inoltre, ne possono beneficiare anche i parenti e gli affini entro il terzo grado.

Hanno diritto a tale agevolazione solamente i lavoratori dipendenti. Restano esclusi i liberi professionisti e i lavoratori autonomi. Ma non solo, i permessi legge 104 non vengono riconosciuti nemmeno ai lavoratori a domicilio, a coloro che hanno un contratto di lavoro domestico, agricoli a giornata e parasubordinati.

Come richiedere i permessi della Legge 104/92

Il riconoscimento dei permessi legge 104 non è automatico, bensì bisogna presentare apposita richiesta. Prima, però, si deve ottenere il riconoscimento dello stato di gravità. A tal fine è necessario che il medico curante inoltri all’Inps un certificato medico introduttivo. A questo punto il soggetto interessato può presentare apposita domanda all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e attendere di essere convocato dall’Inps per sottoposi ad una visita da parte della Commissione medico – legale presso l’Asl territoriale di competenza. La Commissione provvede a compilare il verbale di visita e lo invia al soggetto interessato.

Nel momento in cui si è possesso della certificazione dello stato di disabilità è possibile inviare all’Inps la domanda per i permessi Legge 104. Quest’ultima può essere inoltrata attraverso l’apposito servizio online disponibile sul sito dell’Inps, a cui si accede attraverso le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile rivolgersi al Contact center dell’Inps oppure ad un Caf o patronato. Una volta ottenuta l’autorizzazione da parte dell’Inps si deve informare il datore di lavoro.

Quest’ultimo non può rifiutare di concedere i permessi, ma può chiedere della documentazione che accerti l’effettivo diritto a tale beneficio. Per questo motivo si consiglia di mostrare una copia della certificazione e della ricevuta di presentazione della domanda.

Eliminato il principio del referente unico

Grazie al decreto legislativo numero 105 del 30 giugno 2022, in vigore a partire dal 13 agosto 2022, sono state introdotte delle interessanti novità in tema di permessi legge 104. Tra queste si annovera la cancellazione della figura del cosiddetto referente unico dell’assistenza. Vuol dire che più soggetti, in alternativa tra loro, possono usufruire di tre giorni di permessi retribuiti al mese.

Diritti e doveri dei lavoratori

I lavoratori che usufruiscono dei permessi 104 possono beneficiare di diverse tutele, come ad esempio quella contro il licenziamento. Coloro che richiedono i permessi Legge 104, infatti, non possono essere licenziati a causa della loro fruizione, né quantomeno subire dei trattamenti discriminatori. Oltre ai diritti devono fare i conti anche con dei doveri. Tra questi l’obbligo di comunicare tempestivamente sia all’Inps che al proprio datore di lavoro eventuali variazioni delle situazioni di fatto e di diritto dichiarate nella domanda.

Eventuali abusi e sanzioni previste

I permessi legge 104 si rivelano essere un importante aiuto per coloro alle prese con gravi problemi di salute poiché possono beneficiarne per prendersi cura di sé stessi e anche per soddisfare le esigenze di socializzazione. La situazione è differente per i lavoratori che prestano assistenza. Quest’ultimi, infatti, hanno diritto ai giorni di permesso retribuiti per garantire la corretta assistenza al familiare non autosufficiente. Se non adempiono a tale dovere viene considerato un abuso e rischiano di incorrere in gravi conseguenze. In particolare il lavoratore può essere licenziato per giusta causa. Se tutto questo non bastasse può essere accusato di truffa aggravata nei confronti dello Stato per il conseguimento indebito di erogazioni pubbliche. Rischia anche di incorrere in un procedimento penale, poiché beneficia di un diritto senza tuttavia adempiere ai propri doveri.

Retribuzione e contributi durante i permessi 104

I permessi Legge 104, sia giornalieri che frazionati ad ore, permettono di beneficiare della retribuzione intera. Quest’ultima è a carico dell’Inps ma viene anticipata in busta paga dal datore di lavoro che poi provvede a compensare tramite credito contributivo con il Flusso Uniemens.

I permessi Legge 104 sono considerati periodi utili ai fini pensionistici. I periodi di assenza da lavoro per assistere un parente non autosufficiente, infatti, sono coperti da contributi figurativi. Quest’ultimi vengono riconosciuti direttamente dall’INPS e sono validi sia per quanto riguarda il conteggio degli anni necessari a maturare il diritto al trattamento pensionistico che per determinare l’importo dell’assegno previdenziale.

Conclusione

I permessi Legge 104 sono indubbiamente un’importante misura a sostegno delle famiglie con persone disabili. Aiutano infatti i soggetti coinvolti a conciliare nel miglior modo possibile i propri impegni professionali con quelli privati. Tenendo conto della loro utilità, pertanto, è facile intuire come sia fondamentale conoscere bene la relativa normativa ed informarsi sulle procedure corrette per richiedere i permessi. In caso di dubbio è sempre possibile rivolgersi all’Inps oppure ad un Caf o patronato per avere maggiori delucidazioni in merito.

Riassumendo

  • I permessi legge 104 sono un importante strumento a tutela dei lavoratori disabili e dei parenti che prestano loro assistenza.
  • È possibile beneficiare ogni mese di tre giorni di permessi Legge 104 retribuiti, frazionabili anche ad ore.
  • Per beneficiare dei permessi legge 104 è necessaria l’autorizzazione dell’Inps.
  • I permessi sono interamente retribuiti e non comportano riduzioni di stipendio o penalizzazioni.
  • I permessi legge 104 sono periodi utili ai fini pensionistici.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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