In Italia, riscattare i contributi non versati è possibile per diverse categorie di lavoratori, anche per quelli che non erano dipendenti. La procedura e i requisiti variano a seconda della categoria di appartenenza. L’Inps permette di recuperare i contributi non versati tramite la costituzione di rendita vitalizia (art. 13 L. 1338/1962), strumento che consente di coprire i periodi lavorativi per cui i contributi previdenziali risultino omessi e prescritti.
Il riscatto dei contributi, quindi, non riguarda, quindi, solo la laurea. Accade spesso alla soglia della pensione quando ci si accorge che mancano dei periodi assicurativi.
Contributi non versati, le categorie coinvolte
Di seguito elenchiamo le principali categorie di lavoratori che possono riscattare i contributi non versati:
Artigiani e commercianti: possono riscattare i contributi versati all’Inps per la pensione di vecchiaia, anticipata e di invalidità. Il riscatto è possibile per periodi di lavoro antecedenti al 1° gennaio 1996 e per periodi successivi a tale data per i quali non sia stata versata la contribuzione obbligatoria.
Lavoratori autonomi: è possibile per la pensione di vecchiaia, anticipata e di invalidità. Il riscatto è permesso per periodi di lavoro antecedenti al 1° gennaio 1996 e per periodi successivi a tale data per i quali non sia stata versata la contribuzione obbligatoria.
Soci di società: per costoro il riscatto è possibile per periodi di lavoro antecedenti al 1° gennaio 1996 e per periodi successivi a tale data per i quali non sia stata versata la contribuzione obbligatoria.
Casalinghe: possono riscattare i contributi figurativi solo per la pensione di vecchiaia. Il riscatto è possibile per periodi di lavoro domestico svolto a partire dal 1° gennaio 1997.
Lavoratori parasubordinati: possono riscattare i contributi per la pensione di vecchiaia, anticipata e di invalidità.
Come riscattare i contributi all’Inps, domanda
Per riscattare i contributi non versati, è necessario presentare una domanda all’Inps. La richiesta può essere presentata telematicamente tramite il sito web dell’Istituto o tramite Patronati. Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:
Copia del documento di identità, documentazione che attesti il periodo di lavoro per il quale si intende riscattare i contributi, ricevuta di pagamento del contributo riscatto. L’accoglimento della domanda di costituzione di rendita vitalizia non è semplice e richiede delle prove rigorose, inerenti lo svolgimento dell’attività lavorativa. È importante che i documenti siano di data certa e che da questi possa evincersi l’effettiva esistenza del rapporto di lavoro, nonché la natura del rapporto di lavoro.
I documenti devono essere attinenti con il rapporto di lavoro a cui la domanda di riscatto si riferisce, non essere stati redatti esclusivamente del beneficiario e risultare datati e sottoscritti dall’autore. La documentazione comprovante il periodo di lavoro svolto deve essere completa in ogni parte e integra, priva di abrasioni, alterazioni o cancellazioni tali da far presumere che sia stata predisposta allo scopo di ottenere il riscatto.
L’Inps provvederà a valutare la domanda e a comunicare all’interessato l’esito dell’istruttoria. Se la domanda è accolta, l’Inps emetterà un avviso di pagamento con l’importo del contributo riscatto da versare. Il costo del riscatto dei contributi non versati varia a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore e del periodo di lavoro per il quale si intende riscattare i contributi.
Riassumendo…
- Chi e quando può riscattare i contributi non versati per andare in pensione.
- Per quali periodi di assicurazione obbligatoria si può procedere col riscatto dei contributi.
- I controlli dell’Inps e la documentazione da allegare con la domanda di riscatto.