Il fatto che la ricarica del reddito di cittadinanza non arrivi sempre nella stessa data può creare non pochi problemi ai beneficiari e ansie. Arrivano i soldi o è successo qualcosa? Ogni mese il timore incalza.
Per molte famiglie l’importo del sussidio è fondamentale per arrivare a fine mese. Ecco perché i ritardi nei pagamenti spaventano. Vediamo allora come sapere se ti hanno revocato il reddito di cittadinanza.
Come sapere se ti hanno revocato il reddito di cittadinanza: i dati Inps
Onde evitare spiacevoli e inutili fraintendimenti abbiamo già visto dieci cose che tutti dovrebbero sapere sul reddito di cittadinanza.
Ebbene, in base a quanto si evince da un comunicato stampa del 27 luglio 2022 dell’Inps, grazie all’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza è emerso che a giugno i nuclei beneficiari di tale sussidio sono stati 1,15 milioni in totale, con 2,46 milioni di persone coinvolte.
Reddito di cittadinanza in crescita e importo
Entrando nei dettagli, i nuclei beneficiari di almeno una mensilità nel 2021 sono risultati circa 1,8 milioni, per un totale di poco meno di quattro milioni di persone coinvolte. Nel primo semestre dell’anno in corso, invece, i nuclei beneficiari sono quasi 1,6 milioni.
Per quanto riguarda l’importo, invece, è stato mediamente pari a circa 551 euro. Quest’ultimo, è bene sottolineare, differisce in base al numero dei componenti il nucleo familiare, andando da un minimo di 452 euro per i nuclei costituiti da una sola persona fino a un importo massimo pari a 738 euro per le famiglie con cinque persone.
Crescono le revoche e decadenze: le cause
Sempre in base a quanto si evince dal comunicato stampa dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale poc’anzi citato, inoltre, si registra un aumento delle revoche. Basti pensare che:
“Le revoche nel periodo gennaio – giugno 2022 hanno riguardato quasi 34 mila nuclei e le decadenze sono state oltre 190 mila”.
Entrando nei dettagli ricordiamo che la revoca del reddito di cittadinanza avviene nel caso in cui ad esempio uno dei componenti del nucleo familiare non effettui la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Ma non solo, non sottoscrive il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione sociale; oppure non prendere parte alle iniziative formative o di riqualificazione previste. Allo stesso tempo, si rischia la revoca se non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue o presenta false dichiarazioni pur di accedere a tale misura.