Il settore del turismo sarà uno dei più colpiti dalla crisi causata dal coronavirus. Si è già parlato del fatto che la ripresa nel settore dei viaggi sarà lenta e molto graduale. Gli operatori sperano in una piccola ripresa a partire dall’estate, anche se al momento certezze non ce ne sono. Compagnie aeree, agenzie e tour operator, hotel e strutture ricettive, sono quelle che stanno pagando lo scotto maggiore, questo è una certezza invece.
Come cambierà il settore del turismo
In un recente articolo de Il Corriere, si è ipotizzata una partenza fatta di un turismo di prossimità, come è accaduto in Italia negli anni ‘50.
Se i viaggi all’estero saranno molto difficili da effettuare, almeno fino alla fine dell’anno, o magari direttamente fino al 2021 come ipotizzano molti, il mondo dei viaggi cambia riscoprendo l’Italia e i luoghi meno acclamati. Aspettiamoci, quindi, il ritorno ad un turismo locale, più lento e sicuramente meno votato a luoghi affollati.
Standard più alti per la pulizia e prezzi maggiorati?
Secondo Adam Blake, professore di economia presso il Dipartimento del Turismo della Bournemouth University, come riporta in un recente articolo la CNN, il turismo post coronavirus sarà molto diverso rispetto a quello che abbiamo lasciato due mesi fa. A cambiare saranno soprattutto le richieste dei turisti che pretenderanno molto di più in termini di pulizia. A tal proposito compagnie aeree, treni ma anche alberghi e strutture ricettive dovranno spendere più denaro per tenere alto lo standard e quindi è ipotizzabile un rialzo dei prezzi.
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