Come scegliere il codice ATECO corretto per la tua partita IVA

Come scegliere il codice ATECO corretto per la propria partita IVA? Ecco tutto quello che c'è da sapere in merito.
9 mesi fa
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Scegliere il codice ATECO corretto per la propria partita Iva è fondamentale per lo svolgimento di diverse pratiche burocratiche. Come canta Fedez con il brano La scelta giusta: “I tuoi consigli preziosi tienili pure per te, tieniti pure i tuoi dubbi e tieniti i tuoi perché. Io so qual è la scelta giusta per me”.

Ognuno di noi sa cosa desidera e quale sia la scelta giusta per sé. Nonostante i vari ostacoli che la vita ci pone innanzi, pertanto, dovremmo essere bravi a proseguire per la nostra strada, a prescindere dal parere altrui.

Più facile a dirsi che a farsi. Non tutto, purtroppo, dipende da noi. Lo sanno bene tutti coloro che intendono mettersi in proprio e si ritrovano alle prese con una serie di adempimenti che possono ritardare l’avvio della propria attività.

Come scegliere il codice ATECO corretto per la tua partita IVA

Tanti sono gli aspetti a cui prestare attenzione nel momento in cui si desidera aprire una partita Iva, tra i quali la convenienza del regime. Tra questi si annovera anche la scelta del codice Ateco appropriato. Abbreviazione di “ATtività ECOnomiche“, grazie a questo codice è possibile identificare e categorizzare le singole attività economiche.

Ma non solo, è fondamentale per lo svolgimento di diverse procedure, come la registrazione della Partita IVA, presentazione della dichiarazione dei redditi e del Modello Unico. Come si legge sul sito di Unioncamere, il codice Ateco si presenta come:

una combinazione alfanumerica nella quale le lettere individuano il macrosettore economico mentre i numeri (da 2 fino a sei 6) rappresentano, in modo dettagliato, le specifiche articolazioni e sottocategorie dei settori stessi. Le varie attività economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in questo modo:

  • sezioni (1 lettera);
  • divisioni (numero a 2 cifre);
  • gruppi (numero a 3 cifre);
  • classi (numero a 4 cifre);
  • categorie (numero a 5 cifre);
  • sottocategorie (numero a 6 cifre).

La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato e distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, livello 6, comprendente 1226 sottocategorie. La scelta è guidata per approssimazioni successive: partendo dalle sezioni, si arriva a classificarsi nella specifica sotto categoria che meglio descrive la propria attività”.

La classificazione risulta standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra.

Le categorie e le sottocategorie, ovvero il livello 5 e 6, possono risultare differenti tra un Paese all’altro e per questo motivo bisogno far riferimento alle singole indicazioni nazionali.

Scelta del codice Ateco: attenti alle conseguenze

A seconda del tipo di codice Ateco scelto si possono avere delle ripercussioni in diversi ambiti, quali ad esempio i seguenti:

  • Fiscale. A seconda del codice Ateco è possibile determinare il regime fiscale di appartenenza e le tasse da pagare;
  • Statistico. L’Istat fa riferimento a Codice ATECO per effettuare delle analisi dettagliate sul panorama economico del nostro Paese;
  • Lavorativo. A seconda del codice di appartenenza viene associata una fascia di rischio che può essere bassa, medio o alta. Grazie a quest’ultima è possibile determinare quali misure di sicurezza adottare.

Il codice Ateco, quindi, si rivela utile in diversi contesti. Aiuta a determinare quante tasse pagare e la possibilità o meno di accedere a determinate agevolazioni. In caso di codice errato si rischia di incorrere in pesanti sanzioni e di perdere l’accesso a eventuali benefici. Si consiglia, pertanto, di rivolgersi a un esperto del settore, come un commercialista, per effettuare la scelta più adatta alle proprie esigenze.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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