Gli USA sono entrati tecnicamente in recessione dopo che l’economia americana si è contratta per due trimestri consecutivi. E dire che gli analisti si aspettavano che sarebbe accaduto verosimilmente prima nell’Eurozona, dove il calo del PIL è atteso nel secondo semestre dell’anno. I mercati finanziari reagiscono ormai da settimane a questo scenario fosco. Le banche centrali alzano i tassi d’interesse per sconfiggere l’inflazione e ciò starebbe contribuendo in misura determinante ai venti di crisi che soffiano sull’Occidente.
Prima di mostravi un esempio concreto, vi facciamo notare come il Treasury a 10 anni è crollato da un rendimento di quasi 3,50% a meno del 2,70%. Sul tratto trentennale, il rendimento è sceso dal 3,42% al 3%. Cos’è successo? Gli investitori temono la recessione economica e cercano riparo negli asset più sicuri, principalmente i i titoli di stato USA. Qualcosa di simile sta accadendo con i bond italiani. Se vi dicessimo che è stato possibile guadagnare con i BTp anche oltre il 15% netto in appena un mese e mezzo?
Guadagnare con i BTp con la crisi
Il BTp 2051 valeva meno di 59 centesimi al 14 giugno scorso. Venerdì 29 luglio, si vendeva sul mercato secondario a oltre 69 centesimi. In termini lordi, un rialzo del 17,50%. Nel frattempo, il rendimento lordo è sceso da 4,72% a 3,39%, cioè di oltre 130 punti base o del 1,33%. Paradossalmente, i venti di crisi stanno tenendo persino gli spread sotto controllo. Per quanto in rialzo con la caduta del governo Draghi, il differenziale di rendimento decennale resta sotto 240 punti.
La logica sottostante è la seguente: se le probabilità di recessione salgono nell’Eurozona, la BCE sarà costretta a sospendere il rialzo dei tassi quanto prima. Il costo del denaro resterà basso e la sostenibilità del debito pubblico italiano ne trarrà beneficio.