Come sfruttare il 730 per pagare meno tasse

Scopri come sfruttare il 730 per pagare meno tasse, tramite una corretta compilazione del modulo presente sul sito dell'Agenzia delle Entrate
2 anni fa
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Pagare meno tasse
Come sfruttare il 730 per pagare meno tasse

E’ davvero possibile sfruttare il 730 per pagare meno tasse senza andare incontro a sanzioni? La risposta a questa domanda è affermativa. Grazie al 730 è possibile usufruire di alcune detrazioni e deduzioni per ridurre il proprio carico fiscale. Anche quest’anno, infatti, si può modificare o integrare il modello 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dal 2 maggio fino al 30 settembre 2023 specificando le spese sostenute nel corso dell’anno e i redditi percepiti.

Andiamo subito a scoprire come utilizzare correttamente il modulo 730 per risparmiare sulle tasse, pur adempiendo agli obblighi di legge.

 

Come utilizzare il 730 per pagare meno tasse

Il modello 730 precompilato è uno strumento importante per i contribuenti che vogliono pagare meno tasse e risparmiare denaro che, diversamente, finirebbe nelle casse dello Stato. Il momento per compilare il 730, di conseguenza, non deve essere temuto. 

Con l’aiuto di questo modulo, i contribuenti possono ridurre la loro pressione fiscale grazie a detrazioni e deduzioni fiscali, esenzioni specifiche, bonus per la ristrutturazione della propria casa o di altri tipo come il bonus IRPEF da 1200 euro.

Inoltre, rende anche più facile e veloce la dichiarazione dei redditi in quanto le informazioni fornite dal modello 730 sono già precompilate nelle sezioni pertinenti della dichiarazione dei redditi. 

Compilare il 730 per pagare meno tasse

Per pagare meno tasse, conviene per prima cosa controllare le spese effettuate nel 2022 e fare attenzione a quelle detraibili (da non confondere con quelle deducibili) tra cui rientrano quelle sanitarie, quelle scolastiche/universitarie, per i farmaci e le spese funebri o per il canone d’affitto.

Tra le più importanti, spese deducibili ricordiamo, invece, le seguenti:

  • assegno periodico corrisposto al coniuge;
  • contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose o enti non profit;
  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
  • contributi versati ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale.
  • spese mediche
  • spese per l’ assistenza specifica per le persone con disabilità (legge 104).

A tal proposito, occorre conservare ricevute e fatture d’acquisto e presentare in sede di dichiarazione dei redditi le spese sostenute per abbassare l’imponibile fiscale.

Oltre alle spese deducibili, il lavoratore ha diritto a diverse esenzioni e bonus fiscali che abbiamo riassunto in questo approfondimento.

In secondo luogo, è molto importante indicare i figli a carico per poter avere ulteriori detrazioni fiscali. L’importo massimo è differenziato in base all’età ed è pari a 4.000 euro fino a 24 anni. Inoltre da quest’anno, con l’introduzione dell’assegno familiare è stato modificato il quadro «familiari a carico».

Calcolo Irpef

Per poter risparmiare sulle tasse bisogna stare attenti anche alla scelta del metodo di calcolo del primo acconto IRPEF. Il versamento del primo acconto, consente ai contribuenti di effettuare pagamenti durante tutto l’anno invece di un unico pagamento alla fine dell’anno fiscale.

Aiuta a gestire meglio le proprie finanze e a pianificare il proprio budget di conseguenza. Tale imposta è calcolata con modalità differenti: tramite il metodo storico o quello previsionale.

Il metodo storico tiene conto dei redditi percepiti durante l’anno fiscale precedente, effettuato sulla base dell’imposta dovuta, al netto di detrazioni, bonus e ritenute d’acconto risultanti dalla relativa dichiarazione dei redditi.

Quello previsionale, invece, si basa sull’onere fiscale stimato per l’anno, tenendo conto del reddito, delle detrazioni e di eventuali che il contribuente pensa di avere.

Il versamento IRPEF con metodo previsionale comporta un grosso rischio per il contribuente. Questo perché, quando il pagamento viene effettuato tramite questo metodo, si basa su una stima del reddito previsto che potrebbe non essere accurata. Ciò significa che il contribuente può finire per pagare più o meno di quanto effettivamente deve in tasse. Inoltre, se il contribuente sottovaluta il proprio reddito e paga troppo poco, può essere soggetto a sanzioni e multe da parte del governo.

Pertanto, è importante che i contribuenti prendano in considerazione tutti i potenziali rischi prima di optare per questo metodo di pagamento.

Comprendere come funzionano questi due metodi può aiutare i contribuenti a gestire meglio le proprie finanze e a garantire che paghino solo ciò che devono.

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