Come si andrà in pensione nei prossimi anni: età, requisiti e misure dal 2026 in poi

Una domanda comune è quella sul come si andrà in pensione nei prossimi anni, ecco che scenari ci saranno tra età, requisiti e misure dal 2026 in poi.
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1 giorno fa
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Come si andrà in pensione nei prossimi anni: età, requisiti e misure dal 2026 in poi
Foto © Investireoggi

Andare in pensione nei prossimi anni sarà più difficile o più facile rispetto a oggi? Le misure attuali ci saranno anche domani? Salirà l’età pensionabile dal 2027 o ci sarà un blocco? Una serie infinita di domande può sorgere oggi quando si parla di pensioni e di quiescenze.

Domande a cui solo un fantomatico “indovino” potrebbe rispondere con assoluta certezza. Però è anche vero che, in base alle previsioni, qualcosa si può già individuare riguardo a ciò che accadrà con la previdenza sociale italiana nei prossimi anni. Ecco quale scenario è plausibile ipotizzare adesso e cosa potrebbe accadere nell’immediato futuro o guardando ancora più lontano.

Come si andrà in pensione nei prossimi anni: età, requisiti e misure dal 2026 in poi

Se consideriamo che prima del 1992, cioè prima dell’entrata in vigore della legge Amato, i requisiti erano nettamente migliori di quelli di oggi. Si andava in pensione a 60 anni per gli uomini e a 55 anni per le donne per le pensioni di vecchiaia, mentre per le pensioni anticipate, ancora chiamate pensioni di anzianità, la soglia era a 35 anni di contributi. Poi entrò in vigore la riforma Dini ed infine la riforma Fornero.

Fino al 2011, per la pensione di vecchiaia si andava con 65 anni di età per gli uomini o 60 anni per le donne, mentre per le pensioni di anzianità si arrivava a 40 anni di versamenti.

La legge Fornero cancellò le pensioni di anzianità e introdusse nel sistema le pensioni anticipate. Arriviamo quindi ai giorni nostri: dal 2019 ad oggi, infatti, sono necessari 67 anni di età per uomini e donne per la pensione di vecchiaia e 42,10 anni di versamenti per gli uomini per la pensione anticipata, mentre 41,10 anni per le donne.

Perché i requisiti tendono a salire? Perché sono collegati alle aspettative di vita della popolazione. Più cresce la stima di vita, più aumentano i requisiti.

Aumento dei requisiti per le pensioni, ecco da dove partono

Dal 2027 probabilmente ci sarà uno scatto di 3 mesi, salvo decisioni diverse dei legislatori. Il motivo è sempre quello dell’aspettativa di vita. In teoria, dovrebbero salire sia l’età pensionabile per la vecchiaia a 67 anni e 3 mesi, sia i requisiti contributivi per le pensioni anticipate, che arriverebbero a 43,1 anni per gli uomini e a 42,1 anni per le donne.

Usiamo il condizionale, perché il legislatore può evitare di applicare questi incrementi per decreto.

Però, in base ai dati recenti della Ragioneria Generale dello Stato, la salita dovrebbe essere costante di biennio in biennio perché la stima di vita in proiezione continuerà a salire.

Significa che probabilmente nel 2040 si dovrà arrivare a 68 anni e 1 mese per accedere alla pensione di vecchiaia, a 43 anni e 11 mesi per le pensioni anticipate degli uomini e a 42,11 mesi per le pensioni anticipate delle donne.

Che misure resteranno in vigore nei prossimi anni?

Le misure che nei prossimi anni si troveranno per anticipare la pensione oltre a quelle ordinarie, che come detto verrebbero inasprite in base a questi scenari, saranno probabilmente diverse da quelle odierne. Innanzitutto, si potenzia inevitabilmente la previdenza integrativa.

Come dimostra il fatto che adesso, per la pensione anticipata a 64 anni di età, si può usare anche la rendita dai fondi pensione complementari, probabilmente indirizzando il sistema in quella direzione. Lo dimostra anche il fatto che si continua a spingere verso la destinazione del TFR a questi fondi integrativi.

Probabilmente si andrà nella direzione di concedere un’alternativa alle pensioni di vecchiaia a 67 o 68 anni. E con un anticipo a 64 o 65 anni utilizzando anche quanto maturato di rendita dai fondi pensione. In modo tale da superare l’ostacolo rappresentato dall’importo soglia della pensione.

Importo che dal 2027 non potrà essere inferiore a 3,2 volte l’assegno sociale.

Ecco il quadro completo di come si andrà in pensione nei prossimi anni tra età, requisiti e misure

Va anche detto che diversi esperti, tra cui quelli del Centro Studi Itinerari Previdenziali, sostengono che sia lecito aumentare i requisiti delle pensioni. Ovviamente se aumenta la stima di vita della popolazione. Ma non si devono aumentare le pensioni anticipate distaccate dai limiti anagrafici, perché è giusto che chi ha versato molti contributi non sia travolto dagli inasprimenti.

Usando sempre il condizionale e parlando solo di ipotesi, tra qualche anno il quadro delle misure pensionistiche potrebbe essere il seguente (probabilmente dal 2040).

  • Pensioni di vecchiaia a 68,1 anni di età con 20 anni di versamenti.
  • Pensioni anticipate al massimo a 43 anni per gli uomini e a 42 anni per le donne come contribuzione minima.
  • Quota 41 sempre per precoci, fragili, vulnerabili e donne, probabilmente in base ai figli avuti.
  • Pensione anticipata per tutti a 65 anni con 25 anni di contributi e un trattamento non inferiore a 3,2 volte l’assegno sociale. Utilizzando anche le rendite della previdenza complementare.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

4 Comments

  1. Per colpa delle pensioni comode degli anni passati quando si andava in pensione ancora giovani e con pochi anni di contributi.. adesso la paghiamo noi a caro prezzo… Il governo vuole vederci andare al lavoro con le mani piene di rughe e con la flebo al braccio come si farà a lavorare in quelle condizioni.. mentre i giovani a casa sul divano con il Cell in mano a nn fare niente perché non trovano lavoro perché al lavoro ci siamo noi con le mani e le gambe fragili… Vai in pensione che ormai hai 80 anni e se ti va bene ti godi 5 anni di riposo poi CREPI… Grazie governo ma voi a queste cose ci pensate o no!! ???

  2. Previdenza e assistenza devono essere separate.
    Chi dice che si può lavorare oltre i 65 anni non fa certamente lavori usuranti ed i lavori usuranti sono tanti, la maggior parte. Ridurre le pensioni proprio quando i soldi servono per curarsi e vivere dignitosamente è un crimine, anche perché in Italia non esiste assistenza pubblica adeguata. Si ad incentivi per chi vuole e può rimanere, no a penalizzazioni per chi a 65 anni non ce la fa più a lavorare. Fate lavorare i giovani. Un’ultima cosa: in realtà l’aspettativa di vita sta calando, continuano a sbandierare il contrario per puro interesse.

  3. É inquietante come il governo attenzioni tutte le categorie tranne chi è SOLO. Chi da solo deve provvedere a tutte le spese fisse di una casa, chi da solo deve provvedere alla spesa che non vede risparmi per piccole porzione, chi solo quando si ammala deve pagare una assistenza,…. in tutto questo aggravio per le persone sole, nessun incentivo, nessuna uscita anticipata dal lavoro, ma vi pare che questo sia normale?

  4. Ceau..Io ho 66 ani o laborator la România tanti ani anche qui in Italia ..sono Da 20 ani rezidente în Italia..Adeseori sono în pensioneze din invaliditate 85%.ho tanti problemîn din saluti. SCUZI VOGLIO SUPERE QUANDO POATE UȘILE ÎN PENSIONE? ?? Din lavoro o vechimea. .O anticipo ? ??? Gratie

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