Come verificare una partita IVA per non essere truffati

Ecco come evitare di essere truffati con il servizio verifica partita IVA dell’Agenzia Entrate. Un servizio libero e gratuito
2 anni fa
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verifica partita iva

Aprire la partita IVA in Italia non richiede tempi lunghi e nemmeno eccessivi costi. Anzi l’apertura è immediata e i costi sono pari a zero se non ci si rivolge a nessun consulente per avere assistenza. Quello che costa, invece, è mantenere la partita IVA (costi di gestione dell’attività, tasse, imposte, contributi, ecc.).

Il legislatore pensa però anche a chi ha a che fare con soggetti che dicono di avere partita IVA. Esiste, infatti, un servizio libero e gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, per la verifica partita IVA.

Un servizio che permette di avere una serie di informazioni e che consente di conoscere se quella partita IVA effettivamente esiste e da quando esiste.

È un servizio pensato dal legislatore per contrastare le frodi in materia di imposta sul valore aggiunto.

Come funzione il servizio verifica partita IVA

In dettaglio, il servizio di verifica partita IVA è espressamente previsto dall’art. 35 quater del DPR n. 633 del 1972. Qui è stabilito che

Al fine di contrastare le frodi in materia di imposta sul valore aggiunto, l’Agenzia delle entrate rende disponibile a chiunque, con servizio di libero accesso, la possibilità di verificare puntualmente, mediante i dati disponibili in anagrafe tributaria, la validità del numero di partita IVA attribuito ai sensi dell’articolo 35 o 35-ter.

Il contribuente che vuole avere informazioni, può, attraverso il servizio delle Entrate, inserire nell’apposito campo il numero di partita IVA interessato, ed il sistema restituirà queste informazioni:

  • lo stato (quindi se attiva, sospesa, cessata);
  • la denominazione o il cognome e nome del titolare;
  • la data di inizio attività e le eventuali date di sospensione/cessazione;
  • l’informazione (eventuale) se la partita Iva è di un Gruppo Iva o di un partecipante a un Gruppo Iva.

Si tratta di informazioni utili per capire con chi si ha a che fare nel compiere un’operazione di vendita o di acquisto.

Come si apre l’attività in Italia

Per completezza informativa, ricordiamo che, la partita IVA è quel codice di 11 cifre che identifica il soggetto che intende svolgere un’attività economica nel nostro Paese.

Quindi, chi vuole aprire un’attività (impresa o arte e professioni) deve chiedere l’attribuzione della partita IVA. Tale richiesta è fatta in modi diversi a seconda dei casi.

Coloro che sono tenuti all’iscrizione nel Registro delle imprese o nel Registro delle notizie economiche e amministrative (REA, richiedono l’apertura della partita IVA mediante la pratica COMUNICA (Comunicazione Unica). In sostanza, con una sola pratica, si fa l’iscrizione al Registro Imprese, l’apertura della Partita IVA all’Agenzia Entrate, l’iscrizione INPS.

Chi non è tenuto ad iscriversi al Registro Imprese, ottiene la partita IVA presentando all’Agenzia Entrate la dichiarazione di inizio attività secondo le istruzioni allegate ai modelli AA9/12 o AA7/10.

I soggetti non residenti che intendono identificarsi direttamente in Italia ai fini IVA presentano la dichiarazione di identificazione diretta (modello ANR/3 – Identificazione diretta ai fini Iva di soggetto non residente) al Centro Operativo di Pescara, direttamente o per posta

Infine, il rappresentante del gruppo Iva presenta la dichiarazione per la costituzione del gruppo Iva (Modello AGI/1).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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