Come viene calcolata la pensione con il metodo misto

Il calcolo della pensione con il sistema misto. Cosa influisce sulla rendita e quanto si percepisce in più rispetto al sistema contributivo.
3 anni fa
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pensione

Come si calcola la pensione con il sistema misto e come funziona? E’ questa la domanda che si pongono un po’ tutti i lavoratori che si apprestano ad andare in pensione nel 2022.

Come noto, ormai il calcolo retributivo puro delle pensioni è tramontato e resta in piedi il sistema misto. Ciò riguarda la generalità dei lavoratori che hanno iniziato a versare prima del 1996 ma hanno meno di 18 anni di contributi prima di quella data.

Il calcolo della pensione col sistema misto

Oggi la maggior parte delle pensioni sono liquidate col sistema di calcolo misto.

Cosa significa? Si tratta di un sistema ibrido. In parte retributivo per i versamenti effettuati prima del 1996 e in parte contributivo per quelli versati successivamente.

Per la prima parte si tiene conto della retribuzione media percepita in quegli anni, opportunamente rivalutata. Quindi non si fa riferimento solo ai contributi versati, ma anche allo stipendio medio.

Per la seconda parte, invece, si fa riferimento solo ai contributi versati e rivalutati. Si applica quindi il coefficiente di ripartizione (in base alla età) al montante contributivo e si ottiene così la pensione. Ne deriva che la pensione è a tutti gli effetti costituita da due diversi pezzi di rendita.

Il peso del calcolo retributivo

Va ricordato che più passa il tempo, meno pesante sarà la pensione calcolata col sistema misto. Questo perché risultano minori gli anni di contributi versati prima del 1996 e maggiori quelli versati dopo nel sistema contributivo.

Ogni anno in più che passa, infatti, l’ago del calcolo verso il sistema contributivo si sposta togliendo peso a quello retributivo (più favorevole). Nel 2035 si prevede che nessuno andrà più in pensione col sistema misto.

Così, per effetto del graduale passaggio al sistema di calcolo contributivo, la pensione cala di anno in anno per coloro che vanno col sistema misto. Questo significa che chi va in pensione nel 2022, a parità di contributi versati e di età anagrafica, ottiene un assegno più basso rispetto a chi ci è andato un anno prima.

Fermo restando il requisito anagrafico a 67 anni per la pensione di vecchiaia, è logico presupporre che con l’andare del tempo le pensioni saranno sempre più basse. Il che significa che il sistema di calcolo misto perde sempre più importanza man mano che passa il tempo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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