Commercio mondiale, e se Trump ci aiutasse a correggere gli squilibri globali?

La presidenza Trump mette realmente a rischio il commercio mondiale o stiamo sbagliando approccio al problema? Vediamo perché la globalizzazione non sarà vittima della nuova amministrazione USA.
8 anni fa
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Squilibri globali minacciano il commercio mondiale

Un altro stato gioca “sporco”, anche se in maniera perfettamente legale: la Germania. Avvalendosi di un cambio del tutto slegato dai fondamentali della sua economia, riesce ad esportare molto di più di quanto non farebbe con il più forte marco tedesco. Trump ha evidenziato questa incongruenza e per quanto lo abbia fatto per tutelare gli interessi dell’economia americana, ha detto il vero. Senonché il vero contraccolpo di questo stato delle cose non lo subiscono, in verità, gli USA, che dall’altro lato si trovano concorrenti, come l’Italia, con un cambio più forte dei loro fondamentali; a subire gli effetti nefasti di tali squilibri siamo proprio noi economie del Sud Europa, costrette a competere con i partner del Nord condividendone la moneta, quando i rapporti di forza sul piano economico sarebbero diversi.

(Leggi anche: Dazi USA contro la Germania, Trump minaccia sull’euro debole)

La minaccia al commercio mondiale non arriva dalla presidenza Trump, sia per quanto abbiamo scritto sul concetto stesso di libero commercio, sia anche e, soprattutto, perché a minarne le basi sono gli squilibri globali, provocati da alcune storture evidenti, che esasperando le tensioni tra economie e accentuandone le divergenze, rischiano di provocare, stavolta davvero, un clima di avversione alla globalizzazione economica tout court.

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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