Compilare in maniera incompleta l’assegno gli è costato sei mila euro di multa. Protagonista, suo malgrado, di questa storia, è un uomo di Ravenna. L’uomo, al momento di compilare l’assegno, ha dimenticato di apporre la dicitura “non trasferibile” (o meglio l’assegno firmato non conteneva la dicitura perché il blocchetto era datato e quindi antecedente alle nuove disposizioni). Quest’ultima è richiesta dalle norme anti-riciclaggio. In difesa della vittima di questa vicenda è intervenuta l’Associazione dei consumatori (Adico) che ha commentato: “Sarebbe più giusto chiamarle norme rovina-famiglie o, ancor meglio, rovina-pensionati”.
Come si compila un assegno non trasferibile: regole e multe
La multa per l’assegno senza l’indicazione non trasferibile gli è costata più dell’importo: 6 mila euro di sanzione (a fronte di un trasferimento di 5685 euro serviti per pagare il banchetto del matrimonio celebrato il 30 settembre 2017). A raccontare attonito la vicenda paradossale è proprio il signor Davide: “la mia banca mi ha contattato dalla sede centrale nel corso del viaggio di nozze scrivendomi: “Abbiamo notato che ha emesso un assegno senza clausola di non trasferibilità, ci potrebbe essere un’oblazione del 2% dell’importo dell’assegno. Buon viaggio di nozze”. Ma ad inizio anno ha ricevuto una comunicazione del Ministero Economia e Finanza e ha scoperto che la sanzione applicata (variabile da tremila a 50 mila euro) è stata di ben sei mila euro.
“La norma infatti – spiegano dall’ufficio legale dell’Adico – prevede che se, per importi superiori ai mille euro, uso un assegno e non appongo la dicitura non trasferibile, prendo una sanzione che può andare da tremila a 50mila euro. Quando arriva la contestazione, indipendentemente dall’importo dell’ assegno, il Ministero propone l’oblazione (ovvero un mezzo di estinzione dell’illecito) che implicherebbe il pagamento di seimila euro.
“La norma – prosegue il presidente dell’Adico Carlo Garofolini – ha un giusto fine che è quello di combattere il riciclaggio e l’autoriciclaggio, ma alla fine colpisce tante persone comuni, quelle che non usano molto gli assegni e sono in possesso di libretti vecchi, e con sanzioni abnormi”.
Appare evidente che, in questa storia, non sia stato minimamente rispettato il principio di proporzionalità con la gravità dell’infrazione visto che l’oblazione è stata del 105% dell’importo dell’illecito contestato. L’uomo ha ribadito che l’errore in fase di compilazione dell’assegno senza clausola di non trasferibilità è stato commesso in assoluta buona fede. La storia di Davide di Ravenna peraltro non è un caso isolato: lui stesso racconta di essersi informato e di essere venuto a conoscenza di molti cittadini in situazioni simili “chi purtroppo ha emesso l’assegno a saldo del funerale del padre, chi ha regalato un’auto al nipote con un assegno di poco più di mille euro: tutte persone che purtroppo hanno utilizzato vecchi libretti in totale buona fede e che si vedono arrivare multe da migliaia di euro. Spero che questa situazione paradossale possa avere un finale positivo, ma per ora rimane solamente lo sconcerto nei confronti di questa nostra realtà italiana”.