Compliance cooperativa: come cambia il rapporto tra imprese e fisco nel 2025

Un nuovo accordo tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza rafforza la compliance fiscale, promuovendo collaborazione con imprese
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Un passo avanti significativo nel panorama della compliance fiscale è stato compiuto grazie al protocollo d’intesa recentemente firmato tra l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza.

Questo accordo rappresenta un’importante evoluzione nell’ambito dell’adempimento collaborativo, anche noto come cooperative compliance, e si pone come obiettivo principale il rafforzamento della collaborazione tra le due istituzioni per una gestione più efficace e coordinata delle attività fiscali.

Ad annunciare l’intesa raggiunta è stata la stessa Agenzia Entrate con un comunicato stampa ufficiale pubblicato, qualche giorno fa, sul proprio portale istituzionale.

L’obiettivo del protocollo compliance: una sinergia per la trasparenza fiscale

La firma del protocollo, dice il comunicato dell’Agenzia Entrate, è avvenuta in ottemperanza alle disposizioni previste dal decreto legislativo n. 221/2023, emanato per dare attuazione alla legge delega n. 111/2023. Uno strumento normativo che sancisce la necessità di un’azione sinergica tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, promuovendo un sistema di gestione fiscale più trasparente e collaborativo.

In particolare, il protocollo si propone di ampliare progressivamente la platea di contribuenti coinvolti, con l’intento di creare un rapporto fiduciario tra le istituzioni e le imprese.

Un modello di interazione

Il protocollo si ispira ai migliori standard internazionali, adottando un approccio organizzativo incentrato sull’interfaccia unica. L’Agenzia delle Entrate è designata come punto di riferimento principale, con la possibilità di avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza per il monitoraggio e l’analisi di potenziali rischi fiscali.

Questa sinergia (nella compliance tra fisco e contribuenti) è pensata per ottimizzare le attività di controllo e prevenzione delle frodi, mirando ad una maggiore efficienza nel contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale.

Tra le attività principali previste dal protocollo:

  • la Guardia di Finanza segnalerà situazioni che potrebbero indicare fenomeni di evasione, elusione o frode fiscale, così come condizioni che potrebbero comportare l’esclusione dal regime di compliance cooperativa;
  • l’Agenzia delle Entrate condividerà informazioni sui soggetti che hanno presentato richiesta di adesione al regime, su quelli esclusioni per il mancato rispetto dei requisiti e su coloro che, pur non avendo i requisiti, hanno implementato un sistema strutturato di gestione del rischio fiscale, noto venire quadro di controllo fiscale.

Cooperative Compliance: regime innovativo al servizio delle imprese

Il regime di adempimento collaborativo (compliance), introdotto dal decreto legislativo n.

128/2015, è un modello innovativo di gestione fiscale che mira a instaurare un dialogo costante tra l’Amministrazione fiscale ei contribuenti. Ne sono già un esempio le c.d. lettere di compliance e da ultimo il concordato preventivo biennale.

Questo approccio è particolarmente rivolto alle imprese che dispongono di un sistema strutturato di gestione e controllo del rischio fiscale, offrendo loro la possibilità di risolvere anticipatamente eventuali problematiche fiscali.

L’obiettivo principale è quello di aumentare la trasparenza e la certezza del sistema tributario, riducendo così il rischio di controversie e accertamenti retroattivi. Il regime si basa su un’interazione preventiva e continuativa, che permette alle imprese di confrontarsi con l’Amministrazione fiscale per individuare e gestire in tempo reale le situazioni potenzialmente critiche.

L’ampliamento della platea

Una delle novità più rilevanti introdotte nel contesto della compliance cooperativa riguarda l’estensione del regime a un numero crescente di contribuenti. A partire dal 2024, infatti, possono accedere al regime anche le imprese con un volume d’affari pari o superiore a 750 milioni di euro. Questa soglia sarà gradualmente ridotta negli anni successivi:

  • 2026: la soglia sarà abbassata a 500 milioni di euro;
  • 2028: il limite minimo scenderà ulteriormente a 100 milioni di euro.

Il progressivo abbassamento delle soglie mira a rendere il regime accessibile a un numero sempre maggiore di aziende, favorendo una cultura fiscale improntata alla collaborazione e alla trasparenza.

I benefici della compliance

Il modello di compliance cooperativa offre numerosi vantaggi sia per le istituzioni fiscali sia per i contribuenti.

Da un lato, permette all’amministrazione fiscale di ottimizzare le risorse e migliorare l’efficacia delle attività di controllo, concentrandosi su situazioni realmente a rischio. Dall’altro lato, consente alle imprese di beneficiare di un rapporto più diretto e trasparente con l’autorità fiscale, riducendo il rischio di sanzioni e controversie legali.

Tra i principali benefici per le imprese:

  • maggiore sicurezza fiscale: grazie a un confronto continuo con l’Amministrazione, le imprese possono evitare errori o interpretazioni errate delle normative;
  • riduzione dei tempi di gestione: la risoluzione preventiva delle problematiche fiscali consente alle imprese di risparmiare tempo e risorse;
  • incremento della reputazione aziendale: aderire a un regime di trasparenza e collaborazione rafforza l’immagine delle imprese nei confronti di clienti, investitori e stakeholder.

Riassumendo…

  • Protocollo Entrate-GdF: rafforzata la collaborazione per una gestione fiscale coordinata e trasparente.
  • Interfaccia unica: Agenzia delle Entrate come riferimento, supportata dalla Guardia di Finanza.
  • Tax Control Framework: monitoraggio e gestione preventiva dei rischi fiscali per maggiore sicurezza tributaria.
  • Ampliamento platea: soglia di adesione ridotta gradualmente fino a 100 milioni entro il 2028.
  • Benefici imprese: il dialogo continuo con l’amministrazione riduce rischi, tempi e migliora la reputazione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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